La maggior parte delle principali borse europee ha chiuso in ribasso. Il CAC40 a Parigi ha perso l’1%, l’IBEX a Madrid lo 0,6% e il DAX a Francoforte lo 0,7%. Il FTSE 100 a Londra ha guadagnato lo 0,3% e lo SMI a Zurigo lo 0,6%.
L’EuroStoxx 50, l’indice delle 50 principali blue chips della zona euro, è sceso dello 0,9%.
Le borse del Vecchio Continente si sono in debolite nel pomeriggio. Gli USA hanno creato lo scorso mese meno posti di lavoro di quanto atteso dagli economisti. La notizia ha rafforzato l’euro rispetto al dollaro.
La situazione della Grecia resta inoltre molto incerta. I creditori hanno deciso di fermare le discussioni con il governo greco fino al risultato del referendum di domenica. Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) ha avvertito che per salvare Atene serviranno altri €50 miliardi fino al 2018.
Tra i bancari Commerzbank (DE0008032004) ha perso lo 0,8%, Société Générale (FR0000130809) l’1,3% e BBVA (ES0113211835) l’1,4%.
AstraZeneca (GB0009895292) ha guadagnato l’1,7%. Berenberg ha alzato il suo rating sul titolo del gruppo farmaceutico da “Hold” a “Buy”.
BP (GB0007980591) ha guadagnato il 4,4%. Il gruppo petrolifero ha raggiunto un accordo per chiudere tutti i contenziosi con le autorità federali e statali statunitensi danneggiate dalla marea nera nel Golfo del Messico.
RWE (DE0007037129) ha guadagnato il 5%. Il governo tedesco ha rinunciato ad introdurre una tassa sulle centrali a carbone.
Electrolux (SE0000103814) ha perso l’11%. Le autorità antitrust degli Stati Uniti vogliono bloccare l’acquisizione della divisione elettrodomestici di General Electric (US3696041033) da parte del gruppo svedese.
K+S (DE0007162000) ha perso il 2%. Il maggiore produttore europeo di fertilizzanti a base di sali di potassio ha rifiutato l’offerta d’acquisto fatta dal rivale Potash (CA73755L1076) perché considerata troppo bassa.
Seguici su Telegram
Rimani aggiornato con guide e iniziative esclusive per gli iscritti!