BP (GB0007980591) potrà chiudere tutti i contenziosi con le autorità federali e statali statunitensi danneggiate dalla marea nera nel Golfo del Messico. Il giudice federale Carl Barbier ha approvato in via definitiva l’accordo annunciato lo scorso luglio. Il gruppo britannico dovrà pagare nel corso di 16 anni circa $20 miliardi (circa €17,6 miliardi).
Il patteggiamento, il maggiore mai raggiunto da una singola società negli Stati Uniti, riguarda gli stati dell’Alabama, della Florida, della Luisiana, del Mississipi, del Texas e oltre 400 enti governativi locali.
Nel 2012 BP aveva già raggiunto un simile accordo per risarcire imprenditori e residenti. Il gruppo britannico stima che i costi complessivi che dovrà sostenere a seguito del disastro supereranno $53 miliardi.
L’esplosione della piattaforma petrolifera Deepwater Horizon nell’aprile del 2010 costò la vita a 11 persone e causò la più grave catastrofe naturale nella storia degli USA. Per 87 giorni fuoriuscirono ogni giorno in mare fino a 4,9 milioni di barili di petrolio. Le coste furono devastate, il turismo e l’industria peschiera vennero danneggiate significativamente.
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