Il prezzo dello zinco è salito oggi a Londra ai massimi da 15 mesi. Acquisti anche su quasi tutti gli altri metalli industriali dopo che l’attività manifatturiera cinese è tornata ad agosto inaspettatamente a crescere. Il prezzo dello stagno è salito ai massimi da 19 mesi, in rialzo anche il piombo ed il rame, mentre l’alluminio scende a causa dei timori legati alle sovraccapacità.
L’indice PMI della CFLP (China Federation of Logistics and Purchasing) relativo al settore manifatturiero cinese è salito ad agosto, rispetto a luglio, da 49,9 a 50,4 punti. Si tratta del più alto livello dall’ottobre del 2014. Gli economisti avevano previsto un indice invariato a 49,9 punti. La ripresa dell’attività manifatturiera in Cina, il maggiore consumatore mondiale di metalli, è stata favorita dagli stimoli lanciati dal governo.
Il prezzo dello zinco è salito al London Metal Exchange (LME) fino a $2.338,50 per tonnellata, ovvero ai massimi livelli dal maggio del 2015. A contribuire al rialzo delle quotazioni dei metalli è anche l’indebolimento del dollaro. Se la valuta statunitense scende le materie prime denominate nel biglietto verde diventano più appetibili per chi possiede altre divise.
Il piombo guadagna circa lo 0,8% a $1.920,50 per tonnellata, si tratta del più alto livello dal giugno del 2015, mentre lo stagno ha toccato $19.040 per tonnellata, ovvero i massimi dal febbraio dal 2015. Da notare è che le scorte di stagno disponibili per la consegna sono scese oggi a Londra ai più bassi livelli dal giugno 2005.
Il prezzo del rame, che martedì aveva toccato i minimi da dieci settimane, sale dello 0,3% a circa $4.631 per tonnellata. L’alluminio scende invece dello 0,5% e quota ai minimi da fine luglio a $1.606 per tonnellata.
I rialzi delle quotazioni dei metalli industriali hanno fatto tornare gli acquisti sui minerari. Glencore (JE00B4T3BW64) guadagna il 2%, Rio Tinto (GB0007188757) lo 0,7% e Antofagasta (GB0000456144) l’1,2%.
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