Dopo quattro sedute negative di fila il prezzo del rame ha registrato oggi una ripresa. Il future a tre mesi ha chiuso al LME (London Metal Exchange) in rialzo dello 0,4% a $4.775 per tonnellata.
L’indebolimento del dollaro ha fatto scattare qualche ricopertura sul metallo rosso. Il biglietto verde ha frenato la sua corsa dopo che i dati sull’occupazione negli Stati Uniti sono stati inferiori alle stime. Se il dollaro si indebolisce le materie prime denominate nella valuta statunitense, come il rame, diventano più appetibili per chi possiede altre divise. I guadagni di oggi non hanno potuto migliorare di molto la performance settimanale. Il prezzo del rame ha perso durante l’intera ottava l’1,8%.
Le vendite sul metallo potrebbero tornare già lunedì prossimo, quando riapriranno le borse cinesi. Lo Shanghai Futures Exchange è rimasto chiuso tutta la settimana a causa della Festa Nazionale della Cina. Durante i giorni scorsi il governo cinese ha annunciato nuove misure per frenare la speculazione immobiliare. La domanda di rame dipende fortemente dall’attività edilizia in Cina, il suo maggiore consumatore.
Bank of America Merrill Lynch ha indicato che il rame ha sottoperformato quest’anno gli altri metalli di base e ciò non potrebbe cambiare nel 2017, perché le importazioni cinesi potrebbero tornare a calare a causa dell’aumento della produzione domestica.
Tra gli altri metalli industriali, il piombo ha guadagnato oggi l’1,1% a $2.076 (-2,2% in settimana) e lo zinco lo 0,2% a $2.325 (-2,2% in settimana). L’alluminio ha perso lo 0,1% a $1.675 (+0,1% in settimana), il nichel lo 0,2% a $10.230 (-3,3% in settimana) e lo stagno lo 0,5% a $20.000 (-0,1% in settimana).
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