Dopo tre sedute negative di fila il prezzo del rame ha chiuso oggi a Londra in lieve rialzo. Il future a tre mesi ha guadagnato al LME (London Metal Exchange) lo 0,1% a $4.640 per tonnellata. Il rame è stato sostenuto dall’aspettativa che la Cina incrementerà gli stimoli fiscali per spingere la ripresa economica.
La forza del dollaro ha avuto d’altra parte anche oggi un impatto negativo sul prezzo del metallo rosso. Il Dollar Index è salito ai massimi da nove mesi. Se il dollaro si rafforza le materie prime denominate nella valuta statunitense diventano meno appetibili per chi possiede altre divise.
Il gruppo cileno Codelco, il maggiore produttore mondiale di rame ha inoltre ridotto il premio richiesto per le forniture del metallo ai clienti europei, segnalando di attendersi un’ampia offerta sul mercato.
Lo zinco si è apprezzato oggi a Londra del 2,3% a $2,312,50 per tonnellata. Le cosiddette scorte “on-warrant” del metallo sono calate nei magazzini del LME di 31.275 tonnellate, ovvero del 7,4%.
Anche il nichel ha beneficiato del calo delle scorte e si è apprezzato dell’1% a $10.060 per tonnellata.
Il prezzo dell’alluminio ha guadagnato lo 0,6% a $1.635 per tonnellata. J.P. Morgan ha tuttavia confermato il giudizio negativo sul metallo a causa della crescente produzione cinese. La banca d’affari consiglia di aprire posizioni corte con un target a $1.510 per tonnellata.
Il piombo ha guadagnato l’1,2% a $2.022 e lo stagno lo 0,8% a $20.075.
Per quanto riguarda i principali titoli minerari quotati al London Stock Exchange (LSE), Anglo American (GB00B1XZS820) ha perso il 2,6%, BHP Billiton (GB0000566504) ha guadagnato lo 0,5%, Glencore (JE00B4T3BW64) lo 0,1%, Rio Tinto (GB0007188757) lo 0,3% e Antofagasta (GB0000456144) l’1,3%.
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