Il prezzo del rame ha chiuso anche oggi al LME (London Metal Exchange) in netto rialzo. Il future a tre mesi ha guadagnato l’1% a $5.613 per tonnellata.
A detta di diverse fonti il clima al convegno industriale del CESCO (Center for Copper and Mining Studies), tenutosi a Shanghai, è stato decisamente positivo. Il mercato si attende che gli investimenti nelle infrastrutture e le riforme del governo spingeranno il prossimo anno la domanda di rame da parte della Cina. Gli investitori cinesi stanno inoltre acquistando a piene mani metalli per proteggersi dal deprezzamento dello yuan. Il future sul rame ha chiuso oggi allo SHFE (Shanghai Futures Exchange) in rialzo del 3,8%.
I prezzi dei metalli di base hanno anche beneficiato del nuovo indebolimento del dollaro. Il Dollar Index è sceso oggi fino a 100,65 punti, dai 100,88 punti di ieri. Un dollaro più debole è un fattore positivo per le materie prime denominate nel biglietto verde, perché le rende meno care per chi possiede altre divise.
Tra gli altri principali metalli l’alluminio ha guadagnato oggi al LME il 2,2% a $1.760, il piombo lo 0,9% a $2.192, lo stagno l’1% a $21.050 e lo zinco lo 0,8% a $2.602. Il nichel ha perso lo 0,3% a $11.370.
I principali titoli minerari hanno preso oggi in volo al London Stock Exchange (LSE). Anglo American (GB00B1XZS820) ha guadagnato il 7,6%, Antofagasta (GB0000456144) il 3%, BHP Billiton (GB0000566504) il 4,9%, Glencore (JE00B4T3BW64) il 5,3% e Rio Tinto (GB0007188757) il 3,5%.
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