Il prezzo del rame ha chiuso oggi al LME (London Metal Exchange) poco mosso. Il future a tre mesi ha guadagnato meno dello 0,1% a $5.880 per tonnellata. Si è trattato del sesto rialzo di fila. Durante la seduta il prezzo del rame è salito fino a $6.045,50 per tonnellata, ma ha poi azzerato i guadagni nelle ultime ore di contrattazione. La ripresa del dollaro ha fatto scattare delle prese di beneficio.
Lo zinco si è apprezzato del 5% a $2.985 per tonnellata. Durante la seduta il future a tre mesi è salito fino a $2.985 per tonnellata, ovvero ai massimi dall’ottobre del 2007. Il metallo, utilizzato nella galvanizzazione dell’acciaio, continua a beneficiare della speculazione su un ulteriore aumento della domanda da parte della Cina. Le importazioni cinesi di zinco sono cresciute ad ottobre di più del 50% rispetto al mese precedente.
Anche il piombo ha esteso il suo rally. Dopo il balzo di venerdì il future a tre mesi ha guadagnato un ulteriore 5,5% e chiuso a $2.523 per tonnellata. Si tratta del più alto livello da circa cinque anni. Gli investitori scommettono su un deficit dell’offerta dopo che le scorte del metallo, monitorate dallo SHFE (Shanghai Futures Exchange), sono calate dallo scorso luglio di oltre il 60%.
Tra gli altri principali metalli il nichel ha guadagnato oggi al LME lo 0,6% a $11.635 e stagno lo stagno a $21.050. L’alluminio ha perso lo 0,6% a $1.747.
Quasi tutti i principali titoli minerari hanno chiuso oggi al London Stock Exchange (LSE) in rialzo. Anglo American (GB00B1XZS820) ha guadagnato lo 0,1%, Antofagasta (GB0000456144) lo 0,8%, Glencore (JE00B4T3BW64) lo 0,6% e Rio Tinto (GB0007188757) lo 0,9%. BHP Billiton (GB0000566504) ha perso lo 0,1%.
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