La quotazione del dollaro ha ripreso vigore. Il Dollar Index, l’indice che misura il valore del biglietto verde rispetto alle altre principali valute, sale al momento dello 0,2% a 102,40.
Dal rapporto sull’occupazione negli USA è emerso venerdì che la crescita del salario orario medio, un indicatore dell’inflazione, ha accelerato a dicembre. La notizia ha un impatto sul mercato dei bond. Il rendimento del Treasury a dieci anni è salito oggi fino al 2,43%, dal 2,35% della chiusura di venerdì.
Supporto per il dollaro è arrivato anche da Charles Evans, il presidente della Fed di Chicago, che ha dichiarato che i rialzi dei tassi potrebbero essere quest’anno tre, più di quanto si attendeva pochi mesi fa.
L’euro ha beneficiato inizialmente del forte aumento delle esportazioni della Germania a novembre, ma è poi è risceso a circa 1,0515 dollari. La moneta unica ha oscillato la scorsa settimana tra 1,0339 e 1,0621 dollari.
Il cambio sterlina-dollaro è sceso oggi fino a 1,2125, ovvero ai minimi da metà ottobre. Sulla valuta britannica pesa l’aumento dei timori relativi ad una possibile un’uscita “dura” (“hard Brexit”) del Regno Unito dall’Ue. Il premier britannico Theresa May ha affermato di non essere interessata a mantenere pezzi di appartenenza alla comunità europea, ma di voler negoziare il migliore accordo per le imprese inglesi. La sterlina scende sul forex anche sull’euro (-1,2%) e sullo yen (-0,4%).
La pressione è riaumentata anche sullo yuan, che la scorsa settimana aveva registrato una netta ripresa. La Banca centrale della Cina ha fissato il tasso di cambio giornaliero contro il dollaro a 6,9262, da 6,8668 di venerdì. Secondo il fixing giornaliero, lo yuan risulta più debole dello 0,9% rispetto al biglietto verde. Si tratta del ribasso giornaliero più forte da giugno. Durante il fine settimana il governo cinese ha comunicato che le riserve in valuta estera sono scese a dicembre per il sesto mese di fila ed hanno toccato i più bassi livelli dall’inizio del 2011.
Lo yen beneficia del suo carattere difensivo. La valuta giapponese sale dello 0,6% sul dollaro e dello 0,5% sull’euro. Da notare è che oggi la Borsa di Tokyo è rimasta ferma a causa di una festività nel Paese del Sol Levante.
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