La ripresa dell’economia dell’Eurozona proseguirà ad un ritmo moderato. È quando emerge dall’ultimo Economic Outlook di Istat, Insee e Ifo.
Il PIL della zona euro è previsto aumentare dello 0,4% nel quarto trimestre del 2016 cui seguirà un aumento della stessa intensità nei primi due trimestri di quest’anno. Gli uffici di statistica di Italia, Francia e Germania indicano che la crescita economica sarà sostenuta dai consumi delle famiglie che cresceranno allo stesso ritmo nel periodo di previsione (+0,4%) a seguito del miglioramento delle condizioni sul mercato del lavoro e dell’aumento del potere di acquisto.
Gli investimenti da parte delle famiglie e delle imprese sono visti accelerare. I tre istituti osservano che la crescita del numero dei permessi di costruzione suggerisce il miglioramento degli investimenti in costruzione dopo la pausa registrata negli ultimi mesi.
“La crescita dovrebbe essere particolarmente sostenuta in Germania, Francia e Italia. L’utilizzo della capacità produttiva ha segnato i livelli più elevati dell’ultimo periodo prefigurando una fase di ripresa significativa degli investimenti delle imprese in macchinari e attrezzature”, si legge nell’Economic Outlook.
I tre istituti aggiungono che le condizioni di finanziamento, sia per le famiglie sia per le imprese rimangono molto favorevoli e i tassi di interesse privati dovrebbero rimanere sugli attuali livelli minimi. Gli investimenti totali sono attesi accelerare in T4 2016 (+0,7%) e in T1 2017 (+0,8%) per poi registrare una lieve decelerazione in T2 (+0,6% nel secondo trimestre 2017).
Sotto le ipotesi che il prezzo del petrolio rimanga stabile a 56 dollari per barile e che il tasso di cambio euro-dollaro oscilli intorno a 1,05, l’inflazione è prevista in accelerazione nel periodo di previsione (+0,7% in T4 2016 e +1,5% nei primi due trimestri del 2017).
Per quanto riguarda i rischi relativi al loro outlook, Istat, Insee e Ifo osservano che l’incertezza politica rimane elevata sia negli Stati Uniti sia in Europa dove alla fase di indeterminazione degli effetti della Brexit e del referendum italiano, si aggiungono le attese per i risultati delle prossime elezioni in Francia, Germania e Paesi Bassi. “L’alto livello di incertezza potrebbe avere un effetto negativo sulle decisioni di investimento delle imprese condizionando l’intensità della ripresa del processo di accumulazione del capitale”, concludono.
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