Tutte le principali borse europee hanno chiuso oggi in ribasso. Il FTSE 100 a Londra ha perso lo 0,9%, il CAC40 a Parigi l’1,1%, l’IBEX 35 a Madrid l’1,5%, lo SMI a Zurigo lo 0,7% e il DAX a Francoforte l’1,1%.
L’EuroStoxx 50, l’indice delle 50 principali blue chips della zona euro, è sceso dell’1,2%.
La tendenza al rischio è scesa significativamente sui mercati. Donald Trump ha deciso di vietare l’ingresso negli Stati Uniti ai cittadini di sette Paesi a maggioranza musulmana e di imporre severi limiti all’accesso dei rifugiati. La misura ha suscitato condanne e indignazione nel mondo.
L’inflazione è aumentata inoltre in Germania a gennaio dell’1,9%, in accelerazione dal +1,7% registrato a dicembre. Si è trattato del più forte aumento dal luglio del 2013. La notizia ha incrementato la speculazione su un “tapering”, ovvero una graduale riduzione dell’acquisto di titoli da parte della BCE.
Se ciò non bastasse sono riaumentati i timori legati alla crisi della Grecia. In un report interno, pubblicato dal “Financial Times”, il Fondo Monetario Internazionale (FMI) definisce “esplosivo” il debito pubblico di Atene e poco credibili le soluzioni proposte dalla zona euro. La Borsa di Atene ha chiuso in ribasso del 3,5%.
Tra i singoli settori la performance peggiore l’hanno registrata i bancari. Barclays (GB0031348658) ha perso il 3,1%, Deutsche Bank (DE0005140008) il 3% e Société Générale (FR0000130809) l’1,9%.
Le misure contro l’immigrazione introdotto negli Stati Uniti hanno pesato sul settore aereo. Air France-KLM (FR0000031122) ha perso il 2,7% e IAG (ES0177542018) il 2,5%.
I petroliferi sono scesi sulla scia del prezzo del petrolio. BP (GB0007980591) ha perso il 2,2% e Repsol (ES0173516115) il 2,3%.
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