La quotazione del dollaro sale ad inizio settimana. Il Dollar Index, l’indice che misura il valore del biglietto verde in relazione al paniere delle altre principali valute, ha sfiorato questa mattina i massimi da due settimane a circa 101 punti raggiunti venerdì scorso.
Il dollaro si è rafforzato soprattutto rispetto allo yen dopo che l’incontro tra Donald Trump e il premier giapponese Shinzo Abe non ha riservato sorprese negative. Prima del vertice gli investitori avevano temuto che il nuovo presidente degli Stati Uniti potesse di nuovo accusare il Paese del Sol Levante di svalutare la sua valuta e di danneggiare in questo modo la prima economia mondiale. Il tono tra Trump e Abe è stato invece amichevole e il loro comunicato congiunto non ha citato direttamente la questione valute. Il cambio dollaro-yen è salito fino a 114,17, ovvero ai massimi dal 30 gennaio.
L’euro resta debole. La moneta unica è scesa questa mattina fino a 1,0608 dollari. Si tratta del più basso livello da tre settimane e mezzo. L’euro ha registrato la scorsa settimana il suo più forte ribasso settimanale (-1,3%) da tre mesi a causa dei timori legati alle elezioni presidenziali in Francia e alle nuove difficoltà della Grecia. Da segnalare è che oggi la Commissione Europea diffonderà le sue nuove previsioni economiche. Non sono in programma altrimenti altri appuntamenti di rilievo, mentre nei prossimi giorni sono attesi molti eventi che potrebbero avere un forte impatto sul forex, come l’audizione di Janet Yellen al Congresso ed i dati sull’inflazione negli Stati Uniti.
Dopo aver toccato un minimo a 1,2475 dollari, la sterlina quota attualmente a 1,2509 dollari. Rispetto al franco svizzero il dollaro sale al momento dello 0,1% a 1,0035.
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