Eccoci di ritorno con il nostro quotidiano focus sui principali market mover per tutti i nostri lettori analisti fondamentali. Cominciamo con qualche spunto macro in area euro, dove viene pubblicato il PMI composito: è probabile che il dato possa scendere da quota 56 di febbraio, a 55,5 di marzo, con una flessione dell’indice per i servizi che tuttavia nulla toglia alla buona considerazione di medio termine, considerato che l’indice è comunque sui massimi dal 2011, ed è coerente con un’interpretazione di accelerazione del PIL dell’area euro ad almeno mezzo punto percentuale su trimestre nel primo quarrto 2017. Il PMI manifatturiero dovrebbe invece rimanere stabile.
Per quanto attiene i dati nazionali dell’area, unica protagonista è la Francia, con la stima finale per il Pil dell’ultimo quarto dello scorso anno. Probabile una conferma dei dati della prima stima, e cioè un’accelerazione allo 0,4% su trimestre e al 2,1% sull’anno. Per il primo quarto del nuovo anno non è da escludersi un rallentamento lieve (forse a 0,3% su trimestre).
Passando agli USA, rileviamo un buon andamento presunto per quanto concerne il dato sugli ordini di beni durevoli a febbraio (il dato in uscita è ancora una stima preliminare): il consenso degli analisti è per un incremento di 1,5 punti percentuali sul mese, che dovrebbe dunque essere in rallentamento (largamente atteso) rispetto al 2% di gennaio, a recupero delle flessioni di fine 2016.
Tra i settori di principale riferimento, bene dovrebbero andare anche quelli sui trasporti, con ordinativi in aumento di mezzo punto su base mensile, dopo variazione nulla a gennaio. Gli ordini di beni capitale (sterilizzati di quelli della difesa e degli aerei) sono previsti in aumento lieve a febbraio, dopo il calo leggero di gennaio.
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