Stando a quanto affermano le ultime stime flash pubblicate in area euro e relative agli aggiornamenti PMI di marzo, vi sarebbe stata un’inattesa accelerazione per l’attività delle imprese della zona, con l’indice composito che sale da 56,0 punti a 56,7 punti, per soglie che sono ai massimi da sei anni a questa parte.
Scendendo su un livello di maggiore dettaglio dei settori, registriamo miglioramenti diffusi, e nuovi massimi da quasi sei anni sia per le imprese del settore manifatturiero che per i servizi. Tra le voci più significative e di maggiore impatto statistico, ribadiamo innanzitutto l’accelerazione più ampia dal 2007 per l’indice relativo all’occupazione, con andamenti positivi per le nuove assunzioni sia nel manifatturiero che nei servizi.
Se tuttavia da un livello aggregato per l’euro zona ci spostiamo a un livello più nazionale, rileviamo come i dati siano più contrastanti, ma come – ad ogni modo – non facciano eccezione di positività i dati delle principali economie, con i PMI tedeschi e francesi tutti in miglioramento e sui massimi di periodo recente. A nutrire le attese di un rafforzamento del ciclo in avvio del 2017 c’è anche la lettura preliminare dell’indice di fiducia dei consumatori europei, che è ritornata a ridosso dei massimi da inizio anno con un recupero superiore alle attese.
Insomma, il comportamento delle famiglie sembra non farsi condizionare dall’aumento dei prezzi dei carburanti mentre scontano i progressi in termini di reddito e occupazione. Conferme riguardo le prospettive di un’accelerazione del PIL nel primo quarto dell’anno dovrebbero giungere dai dati reali, che negli ultimi mesi hanno mostrato un andamento
meno brillante delle indagini.
Complessivamente, è comunque possibile che l’ottimismo derivante dalle indagini di fiducia nazionale per il mese di marzo possa trovare un prolungamento anche nelle prossime settimane.
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