Secondo appuntamento con i market mover odierni, dedicato questa volta a quel che avverrà nell’ambito macro europeo. Cominciamo dai dati aggregati sull’inflazione dell’area euro, che è prevista in flessione all’1,8 per cento contro il 2 per cento del mese precedente: non si tratta comunque di un arretramento sorprendente (anzi), valutato che gli analisti stimavano una flessione del dato proprio a partire da questo mese, terminata la fiammata di inizio 2017.
Per quanto concerne invece i singoli dati nazionali, cresce l’attesa nei confronti delle vendite al dettaglio tedesche, che dovrebbero risultare stabili o lievemente in flessione, e per i prezzi al consumo in Francia, con le stime flash di marzo che dovrebbero indicare incremento dello 0,5 per cento mensile su indice nazionale e dello 0,7 per cento mensile su indice armonizzato. Sempre in Francia, la spesa per i consumi dovrebbe rallentare vistosamente, sotto quota 0,4 per cento su base mensile ,contro il + 0,6 per cento su base mensile precedente.
C’è inoltre spazio anche per un dato italiano: l’inflazione tricolore è vista stabile a marzo all’1,6 per cento sul nazionale e sull’armonizzato, con i prezzi al consumo saliti di due decimi su paniere NIC e del 2,1 per cento su quello armonizzato. L’energia dovrebbe aver dato un contributo negativo. Prezzi alimentari visti in attenuazione dopo l’impennata di inizio anno.
Infine, uscirà il nuovo dato sul tasso di disoccupazione tedesco, atteso in stabilità al 5,9 per cento, come nei mesi precedenti. Il mercato del lavoro tedesco vanta un’occupazione che continua a crescere con ritmi sostenuti (1,4 per cento su base annua), con un ritmo di crescita dei good jobs ancora maggiore (2,2 per cento su base annua).
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