La formalizzazione dell’avvio di Brexit, mercoledì scorso, e l’invio della bozza delle linee guida per i negoziati che è stata inoltrata dal presidente del consiglio UE Donald Tusk ai 27 Stati membri, sono stati i primi passi verso un lungo addio dalle caratteristiche ancora incerte. Per il momento, non possiamo che registrare toni collaborativi da entrambe le parti: quanto basta per poter infondere un discreto ottimismo sui mercati in merito all’esito finale delle trattative.
Che si tratti o meno di un ottimismo duraturo, è ancora troppo presto per comprenderlo: a nostro giudizio gli elementi per un inasprirsi delle trattative sono più che evidenti, e non ci sorprenderemmo nel vedere una maggiore durezza comunicativa già nei prossimi giorni.
Di fatti, come già hanno notato alcuni dei principali analisti internazionali, gli spunti sulla carta sono tutt’altro che incoraggianti. Dalla bozza delle linee guida è emerso che i temi della penale che il Regno Unito dovrà pagare e quelli dei diritti dei cittadini UE residenti nell’area, sono considerati prioritari dall’Unione Europea, rispetto al tema dei nuovi accordi commerciali che è invece prioritario per il governo May. I rischi sulla sterlina rimangono quindi verso il basso.
Nel breve termine, l’attenzione (più formale che sostanziale) sembra essere ora incentrata sulla giornata di domani, quando il Parlamento Europeo in seduta plenaria voterà una risoluzione per recepire le linee guida sui negoziati tracciate da Tusk.
Per quanto attiene i dati macro, domani uscirà il PMI servizi (previsti in lieve aumento), mentre venerdì il focus sarà sulla produzione industriale e sulla bilancia commerciale. Dalla Bank of England è infine in programma un intervento di Vlieghe mercoledì e uno di Carney venerdì. Riteniamo comunque che per il momento i movimenti della sterlina (in aumento o in diminuzione) saranno piuttosto limitati, salvo gravi delusioni o forti sorprese dai dati in uscita.
Seguici su Telegram
Rimani aggiornato con guide e iniziative esclusive per gli iscritti!