Torna il nostro consueto appuntamento con il calendario macroeconomico quotidiano. Occupiamoci degli appuntamenti market mover più rilevanti di oggi che, per quanto non estremamente numerosi e densi di potenziale impatto (per lo meno, con impatto inferiore a quanto avverrà nei prossimi giorni) sono comunque un buon esercizio di interpretazione.
Nel far ciò, cominciamo con l’area euro, dove verranno pubblicati i dati relativi all’andamento delle vendite al dettaglio, attese in recupero di 0,2 per cento su base mensile nel corso del mese di febbraio dopo i cali dei due mesi precedenti, probabilmente in parte dovuti ad effetti inusuali di calendario. Qualora il dato dovesse essere confermato, l’elemento statistico potrebbe essere giudicato coerente con una contrazione delle vendite a marzo e sarebbe in grado di testimoniare un rallentamento della spesa per consumi nel 1° trimestre di quest’anno, dopo lo 0,4 per cento trimestre su trimestre di fine 2016.
Passando invece a quanto in programma negli Stati Uniti, rileviamo che la bilancia commerciale a febbraio dovrebbe registrare un calo del deficit, a -46 miliardi di dollari, 2,5 miliardi di dollari in meno rispetto al deficit di -48,5 miliardi di dollari del precedente mese di gennaio, e riportarsi così sui livelli visti nell’autunno 2016.
Peraltro, i dati della bilancia dei beni hanno mostrato un calo modesto dell’export (-0,1 per cento mese su mese) a fronte di una correzione decisamente più ampia dell’import (-2,1 per cento mese su mese). Il contributo del canale estero dovrebbe restare negativo anche nel 1° trimestre. Infine, usciranno i dati relativi alla stima ADP dei nuovi occupati non agricoli privati, il cui livello è visto dal mercato a 180 mila unità, dopo il forte incremento di 298 mila relativo al precedente mese di febbraio.
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