La settimana che prende oggi il via offre davvero pochi dati macroeconomici in grado di influenzare il cambio tra euro e dollaro, anche se alcuni spostamenti potrebbero comunque essere determinati in caso di sorprese particolarmente positive o particolarmente negative.
Cominciando dall’area euro, i dati in uscita sono sicuramente concentrati sull’andamento della produzione industriale, che è stimata in recupero in Italia ma stabile nella media euro zona per effetto dei cali in Francia, in Olanda, in Irlanda e in Portogallo. L’indice ZEW è invece visto stabile ad aprile dopo l’aumento rilevato nel corso del mese precedente, considerato l’andamento incerto dei mercati economici. Infine, la seconda stima di marzo dovrebbe confermare l’inflazione in rallentamento di sette decimi di punto percentuale in Germania, a 1,5 per cento, di nove decimi di punto percentuale in Spagna, a 2,1 per cento, di tre decimi di punto percentuale in Italia, a 1,3 per cento e infine stabile in Francia, a 1,4 per cento.
Spostandoci invece dall’altra parte dell’Oceano Atlantico, rileviamo come qui i principali dati in uscita riguardano principalmente i prezzi e le vendite al dettaglio di marzo. Tutti gli indici di prezzo headline dovrebbero risentire della debolezza delle quotazioni del petrolio nel corso del mese precedente, che potrebbero aver condizionato gli elementi statistici in uscita. In particolare, i prezzi all’import dovrebbero essere in calo di -0,3 per cento mese su mese, il PPI dovrebbe essere stabile su base mensile e in rialzo di 0,2 per cento mese su mese sulla misura core. Il focus sarà inoltre sul CPI, con l’indice core che è atteso in rialzo di 0,2 per cento mese su mese. Le vendite al dettaglio dovrebbero infine risultare deboli, frenate dalle auto e dalla benzina.
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