In questi giorni stiamo cercando di comprendere quale potrebbe essere l’evoluzione dell’oro, uno dei beni rifugio per eccellenza, messo a durissima prova nel corso degli ultimi anni, periodo nel quale si è riscontrata un’altalena piuttosto vistosa che ha permesso di trarre soddisfazioni (e dispiaceri) in egual misura. Ma che cosa bisogna attendersi dal futuro delle quotazioni del metallo prezioso? È bene essere ottimisti o è bene essere molto prudenti?
Per poter rispondere a queste domande, negli ultimi giorni abbiamo avuto modo di ricorrere a diverse previsioni da parte di alcune delle principali società di analisi. Dopo aver esaminato, ieri, quelle di Rbc Capitale Markets, è oggi giunto il momento di comprendere che cosa ne pensano gli analisti di Societe Generale. I quali, ben inteso, sembrano essere piuttosto pessimisti sul futuro del valore del lingotto.
Per Societe Generale, infatti, il prezzo dell’oro, che recentemente è stato sostenuto (ci riferiamo soprattutto agli ultimi mesi) dall’incertezza sulle prossime consultazioni elettorali in Europa (quella olandese è andata in archivio positivamente, ma l’attesa è tutta per l’appuntamento francese), dovrebbe perdere terreno, a mano a mano che si diraderanno le nubi all’orizzonte e il clima si farà meno propenso a una risk adversion.
Alla luce di ciò, la stima degli esperti di Societe Generale per quanto concerne il 2017 parla di una media di 1.180 dollari l’oncia: in dettaglio, è lecito attendersi – per gli analisti SG – un prezzo di 1.200 dollari nel corso del secondo trimestre dell’anno, in flessione da 1.225 dollari l’oncia del primo trimestre, e poi un calo a 1.175 dollari l’oncia nel terzo trimestre e un’ulteriore diminuzione a 1.125 dollari l’oncia nel corso dell’ultimo. Fra gli altri preziosi, ribadiamo come la previsione 2017 per l’argento sia di 17 dollari, per il platino sia di 1.040 dollari e per il palladio sia di 775 dollari.
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