Quella che ha preso il via è una settimana non ricchissima di spunti sul fronte euro, almeno sotto il profilo macroeconomico. C’è tuttavia spazio per qualche commento di rilievo nell’eurozona, con un focus che non potrà che essere incentrato principalmente sulla stima preliminare del prodotto interno lordo dell’area euro in riferimento al primo trimestre dell’anno.
Dopo la delusione vissuta per i dati statunitensi, che hanno mancato di rispettare gli obiettivi degli analisti, gli osservatori sembrano puntare per una crescita di 0,5 punti percentuali su base trimestrale, e pertanto in accelerazione rispetto allo 0,4 per cento che avevamo avuto modo riscontrare alla fine del 2016.
Ad ogni modo, non è affatto detto che il dato sia necessariamente in accelerazione. È infatti possibile che possa comunque esser confermato un avanzamento allo 0,4 per cento, mentre qualsiasi dato inferiore a tale ritmo sarebbe assunto in maniera negativa dal mercato. Ad ogni modo, le indagini di fiducia per il momento sembrano suggerire che la fase di espansione solida procede con rischi verso l’alto.
Per quanto attiene gli altri dati macroeconomici che sono in uscita in settimana e sui quali sarebbe opportuno cercare di tenere un proprio aggiornamento sul calendario, rileviamo quelli sulla disoccupazione, che è attesa stabile a marzo al 9,5 per cento: tuttavia, anche in questo caso val la pena rammentare che le indagini di fiducia hanno indicato una creazione solida dei posti di lavoro nei prossimi mesi.
Infine, ricordiamo come usciranno i dati sulle vendite al dettaglio per l’eurozona, con attese da parte degli analisti per una crescita di 0,3 per cento mese su mese, dopo 0,7 per cento mese su mese rilevato nel periodo precedente, grazie principalmente ai positivi contributi che dovrebbero arrivare dalla Germania e dalla Francia, e forse da alcuni Paesi periferici.
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