In una settimana di particolare interesse per le mosse FOMC, c’è spazio per diversi dati macroeconomici che, in caso di sorprese (negative o positive) potrebbero determinare qualche cambiamento temporaneo nei rapporti di forza tra le valute (guai tuttavia ad attendersi degli effetti e degli impatti eccessivi).
In particolare, oggi è in programma la pubblicazione della stima per la crescita economica del primo trimestre in area euro, che dovrebbe denotare un incremento del PIL di mezzo punto percentuale trimestre su trimestre, su base congiunturale, e dunque con un’accelerazione di circa un decimo di punto percentuale rispetto al dato che era stato oggetto di rilevazione nell’ultimo quarto del 2016.
Di contro, su base tendenziale (annua), la crescita del prodotto interno lordo dell’eurozona potrebbe frenare marginalmente a 1,6 per cento da 1,7 per cento precedente.
Considerato che oggi metteremo le mani unicamente sulla stima flash, ne deriva che per poter disporre dell’atteso dettaglio sulle diverse componenti di domanda bisognerà attendere ancora due settimane: il 16 maggio è infatti in pubblicazione il dato più puntuale e approfondito, che per il momento non possiamo far altro che cercare di anticipare mediando quelle che sono le previsioni dei principali analisti economico-finanziari.
Stando alle osservazioni e al consenso, le esportazioni dovrebbero essere cresciute di 0,3 punti percentuali trimestre su trimestre, mentre la domanda interna dovrebbe aver fatto ancora la parte del maggiore contributo in termini di spinta, con uno sviluppo dell’1,6 per cento trimestre su trimestre, come nel corso del quarto precedente.
A margine di quanto sopra, per il momento è possibile ribadire una stima di crescita del PIL di 1,7 punti percentuali per il 2017, che almeno sotto tale profilo di rilievo dovrebbe dunque confermare il progresso già riscontrato nel corso del 2016.
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