Stando a quanto afferma l’ultimo report Gold Demand Trends, pubblicato poco fa a cura del World Gold Council (WGC), nel primo trimestre 2017 la domanda globale di oro è diminuita del 18 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, per un volume pari a 1,034.5 tonnellate: si tratta del peggior passo indietro degli ultimi anni, e del peggior livello dal 2010 per quanto concerne l’analisi trimestrale.
La vistosa flessione, sottolinea il report, sembra essere dovuta principalmente dalla significativa contrazione della domanda da parte delle banche centrali, che hanno conseguito la prestazione peggiore degli ultimi sei anni a questa parte. Nel dettaglio, le riserve cinesi di oro sono calate di oltre un quarto su base annua, per il livello trimestrale più basso dal secondo quarto del 2011, andando a penalizzare in misura incisiva il dato globale.
Sempre secondo le stime compiute dal World Gold Council, la domanda di oro da parte delle banche centrali dovrebbe ammontare a 250-350 tonnellate per quest’anno, e dunque sotto il livello di 377 tonnellate che era stato registrato nel corso del 2016.
Di contro, è sempre il World Gold Council ad attendersi che la domanda globale di “consume” (gioielli, monete, lingotti) salirà ancora nei prossimi trimestrali. Nel primo quarto, la domanda di consume da parte della Cina è già aumentata dell’8% a 297,3 tonnellate, mentre la domanda indiana è cresciuta del 15 per cento a quota 123,5 tonnellate. Sempre secondo le stime World Gold Council , la domanda cinese dovrebbe giungere a quota 900-1,000 tonnellate nel 2017, contro le 913 tonnellate per il 2016. La domanda indiana di oro dovrebbe infine ammontare a quota 650-750 tonnellate nel 2017, contro le 660 tonnellate nel 2016.
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