Dopo essere salita fino a sfiorare la soglia di 1,3000 GBP/USD, la sterlina ha compiuto un parziale ritracciamento, compiendo importanti sforzi per potersi mantenere in area 1,29 GBP/USD. La migliore prestazione contro il dollaro rispetto a quanto non abbia fatto l’euro ha naturalmente permesso alla valuta britannica di potersi leggermente rafforzare nei confronti della moneta unica europea, pur restando ancora in area 0,84 EUR/GBP.
A questo punto, è probabile che in assenza di novità la valuta britannica riuscirà a ottenere ancora un valido supporto dalla positiva pubblicazione dei PMI della settimana scorsa, risultati migliori del previsto, e dai sondaggi sulle intenzioni di voto alle elezioni dell’8 giugno, che danno i conservatori in ampio vantaggio sui laburisti.
In particolare, secondo quanto rivela un recente sondaggio di Survation, pubblicato poche ore fa e probabilmente in grado di rappresentare la base di valutazione più accreditata per tutti gli operatori che cercano di prevedere quali potrebbero essere i risultati delle prossime elezioni di giugno, i Tories sono saliti al 47 per cento contro il 40 per cento della precedente rilevazione del 22 aprile, mentre i laburisti sono passati da 39 per cento a 40 per cento.
Al di là del riscontro di un consistente vantaggio, l’appuntamento chiave per poter testare le capacità di tenuta della sterlina contro le principali valute controparte sembra essere rappresentato da quel che accadrà nella giornata di giovedì, quando la riunione della Bank of England potrà fornire alcune informazioni di rilievo, e quando è in programma la pubblicazione del nuovo inflation report, che dovrebbe rivedere al ribasso le proiezioni di crescita e al rialzo quelle di inflazione.
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