Il discorso che il numero 1 della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, ha tenuto a Sintra, ha determinato una reazione probabilmente eccessiva nei mercati finanziari e, di conseguenza, pare abbia colto di sorpresa anche la stessa Banca. In realtà, però, probabilmente il tutto appare essere esagitato o, quanto meno, frutto di un misunderstanding sul “reale” senso delle parole di Draghi.
Di fatti, nella giornata di ieri si sono succedute una serie di indiscrezioni (rilanciate da Bloomberg e Reuters) che citerebbero “fonti vicine a Draghi” in base alle quali il mercato avrebbe sbagliato ad ignorare i caveat contenuti nel suo discorso, finendo così col mancare il messaggio fondamentale, che era quello di pazienza e certamente non di mosse imminenti.
Insomma, Draghi non ha voluto far altro che preparare i mercati finanziari all’annuncio di possibili cambiamenti al programma di acquisti nel corso delle riunioni autunnali, che peraltro avrebbero già dovuto essere nello scenario previsionale di consenso, senza tuttavia voler necessariamente affrettare i tempi. Dunque, un messaggio sostanzialmente neutro, che non cambia quanto già noto in ottica eurozona.
Tuttavia, il messaggio di Draghi ha spinto l’euro a consolidare la forte avanzata precedente nei confronti del dollaro, portandosi ai livelli di fine 2014 come media ponderata per i flussi commerciali.
Ad ogni modo, le dichiarazioni di Draghi non sono state le uniche ad avere delle ripercussioni sui mercati valutari, considerando che anche le affermazioni del governatore della Bank of England, Carney, hanno determinato lo stesso effetto, trascinando la sterlina in salita di 0,9 per cento dopo che Carney ha affermato che è probabile diventi necessaria una parziale rimozione dello stimolo monetario.
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