La prima parte del 2017 è andata in archivio con un trend generalmente positivo per i mercati azionari internazionali. Ma che cosa sarebbe lecito attendersi nella seconda parte d’anno?
A domandarselo è anche Justin Thomson, CIO Equity di T. Rowe Price, secondo cui la politica economica, e la politica fiscale USA in particolare, sarà ancora una volta una variabile chiave, e la ricerca sui fondamentali e forti capacità di selezione dei titoli, unitamente a un’attenzione particolare al rischio in portafoglio, costituiranno elementi cruciali per poter condurre gli investimenti al successo.
In aggiunta a ciò, sono tre i settori su cui T. Rowe Price sembra aver messo gli occhi.
Del primo, il tecnologico, ci siamo occupati anche in un recente approfondimento odierno. Secondo il gestore, il rally del primo trimestre dei big tecnologici aveva sollevato eccessivi timori sul fatto che il rimbalzo del comparto rispetto alla sottoperformance del 2016 fosse arrivato troppo velocemente e si fosse spinto troppo in alto.
In realtà, i guadagni – ritiene il gestore – sono dovuti a un rallentamento rispetto alla crescita sottostante degli utili e, dunque, è bene riporre una giusta fiducia nel potenziale dell’e-commerce, dei servizi di cloud computing e dei social media.
Il secondo settore su cui il gestore sembra puntare con convinzione è quello finanziario, con banche e intermediari che dovrebbero trarre beneficio dall’irripidimento della curva e dall’ampiamento dei margini netti di interesse. T. Rowe Price prevede inoltre che i cambiamenti normativi (USA, e non solo) renderanno più facile per le banche rimborsare il capitale agli azionisti, e potrebbero permettere di migliorare i ROE. La ripresa nella parte periferica europea sta migliorando la qualità dei prestiti, sebbene le banche italiane siano ancora contraddistinte da livelli di indebitamento troppo alti.
Il terzo e ultimo settore su cui potrebbe essere opportuno investire è, infine, quello dell’health care. Come altri comparti difensivi, anche quello della salute è stato tra i meno preferiti dell’ultimo anno, ma potrebbe invertire rapidamente la rotta nel 2017, al netto dell’incertezza generata dal dibattito sulla riforma sanitaria USA.
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