La settimana che ha preso il via ieri offre diversi spunti di interesse per tutti gli analisti fondamentali, con decine di dati macro dai quali poter trarre i giusti elementi per supportare i propri trade. E, anche se i temi di rilievo sono tuttavia conteggiabili sulla dita di una mano, riteniamo che questo scollinamento del mese di agosto possa fornire diverse ragioni utili per poter aggiornare le proprie valutazioni.
Per far ciò, cominciamo con quel che accadrà nell’area euro, dove il focus sarà principalmente sui dati di inflazione, stimata in calo di un decimo nella media area euro a 1,2% e di due decimi in Italia all’1,0%. La stima flash per il 2° trimestre dovrebbe mostrare il PIL Eurozona in aumento di 0,6% t/t, ma in accelerazione al 2,1% da 1,9% su base annua. La seconda stima potrebbe invece rivedere il PMI manifatturiero al rialzo a 57 ed il PMI composito a 56. Il tasso di disoccupazione euro zona potrebbe essere calato di un decimo al 9,2%.
Peraltro, la settimana ha sicuramente molti dati di rilievo in uscita anche negli Stati Uniti, dove i diversi spunti numerici dovrebbe comporre un quadro coerente con una crescita moderata e una inflazione contenuta, ma non più in calo. L’employment report dovrebbe registrare un altro aumento solido degli occupati non agricoli e una correzione del tasso di disoccupazione a 4,3%, mentre gli indici ISM di luglio dovrebbero correggere dopo l’aumento di giugno, ma rimanere su livelli elevati e coerenti con espansione moderata e diffusa. Fra i dati di giugno, viene prevista una crescita leggera per la spesa personale, mentre il reddito personale dovrebbe crescere di 0,3% m/m, il deflatore core è previsto in aumento di 0,1% m/m, e la spesa in costruzioni dovrebbe risalire dopo la stabilità di giugno.
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