Come ogni settimana, riproponiamo anche oggi il nostro consueto appuntamento con i principali market mover del periodo. Una settimana non intensissima (il focus, come vedremo, sarà rappresentato dal meeting della BCE), e che inizia sostanzialmente oggi, considerata l’assenza di spunti nella giornata di ieri.
Area euro
Cominciamo con l’area euro, in cui – come anticipato – il focus sarà incentrato sulla riunione BCE in programma per giovedì. Difficile comunque attendersi novità, tanto che immaginiamo che la comunicazione di Draghi sia molto cauta (arduo pensare che prima dell’esito delle elezioni tedesche la BCE possa muovere in senso diverso da quello odierno).
Tra i dati macro di maggiore riferimento, immaginiamo che la produzione industriale a luglio possa essere aumentata in Germania (+0,4 per cento mese su mese) ma diminuita in Francia (-0,3 su base mensile) e in Spagna (-0,2 sempre su base mensile). La stima finale del PIL dell’area euro nel secondo trimestre dovrebbe confermare l’accelerazione di un decimo a 0,6 per cento su base trimestrale. Infine, le vendite al dettaglio a luglio per l’Eurozona sono attese in calo (-0,4 per cento mese su mese).
Area dollaro
La settimana ha ben poche informazioni di rilievo in uscita negli Stati Uniti. Tra i dati più importanti segnaliamo comunque l’ISM non manifatturiero, che ad agosto dovrebbe stabilizzarsi vicino al livello di luglio, in area espansiva. La stima finale degli ordini di beni durevoli e della bilancia commerciale di luglio dovrebbero inoltre confermare le indicazioni che sono emerse dalle stime preliminari, con segnali di un ampio contributo positivo degli investimenti delle imprese e un freno dal canale estero per la crescita complessiva del terzo trimestre. Il Beige Book dovrebbe confermare il quadro generalmente positivo, e riportare i primi effetti, circoscritti al Texas, dell’uragano Harvey.
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