Andamento piuttosto contrastato per Pfizer e Sanofi, due delle aziende Pharma più note del pianeta.
Cominciamo da Pfizer, che ha annunciato di aver archiviato i risultati del terzo trimestre con un utile quasi raddoppiato su base annua pari a 2,84 miliardi di dollari; il dato per azione, rettificato per le componenti straordinarie si è attestato a quota 0,67 dollari, contro i 0,65 dollari che invece erano stati stimati dal consenso.
Sul risultato ha inciso soprattutto il positivo andamento delle vendite dei nuovi farmaci contro il cancro, che ha potuto bilanciare la perdita di brevetti relativi a vecchi trattamenti, divenuti pane utile per i generici. Nella parte alta di conto economico, ricavi saliti su base annua dell’1% a 13,68 miliardi di dollari.
Con l’occasione della diffusione dei dati trimestrali, il gruppo ha approfittato di comunicare l’innalzamento dei propri target per l’intero esercizio, stimando ora un utile per azione compreso tra 2,58 e 2,62 dollari contro i 2,54 – 2,60 indicati in precedenza, a fronte di vendite complessive comprese nel range di 52,4 – 53,1 miliardi di dollari, da 52 – 54 miliardi di dollari stimati precedentemente.
Sicuramente più deludente la trimestrale di Sanofi, che chiude il periodo con un utile pari a 1,71 miliardi di euro, in calo dell’1,1% rispetto a 1,79 miliardi di euro dell’analogo periodo 2016. Le vendite sono cresciute dello 0,2% su base annua a 9,05 miliardi di euro rispetto 9,03 miliardi del terzo trimestre dell’anno scorso.
In particolare, le vendite dei farmaci contro il diabete negli Stati Uniti sono calate del 22% a 745 milioni di euro e il management si aspetta un’accelerazione della flessione nel quarto trimestre.
Il gruppo ha altresì rivisto le prospettive di crescita del farmaco, a un tasso medio annuo del 6-8% nel periodo 2015 – 2018 a cambi costanti, per poi confermare l’outlook in termini di utile per l’intero anno.
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