Dopo essersi rafforzata contro dollaro e contro euro nella seconda parte della scorsa settimana, spinta dagli ottimi dati sulle vendite al dettaglio del mese di novembre, in incremento molto superiore alle attese, la sterlina britannica si è poi temporaneamente indebolita in seguito alla riunione della Bank of England, che ha appesantito la valuta, che si è però poi ripresa, ponendo le basi per un ulteriore sviluppo nei prossimi giorni.
Che cosa ha detto la BoE
Al termine del meeting di dicembre, la BoE ha riconosciuto la portata positiva dei recenti sviluppi su Brexit, con Londra che è riuscita a stringere una prima intesa sui termini monetari dell’uscita, garantendosi così un passaggio alla fase due dei negoziati, per poi rammentare come tale evoluzione incoraggiante abbia ridotto il pericolo di una Brexit disordinata e troppo “hard”.
La BoE ha comunque precisato che fornirà una valutazione più accurata delle conseguenze Brexit solamente nella riunione di febbraio, nell’inflation report. L’istituto monetario ha altresì precisato come le misure fiscali che furono annunciate nel Budget di novembre ridimensionano il freno alla crescita economica derivante dal perseguimento del consolidamento fiscale, che dovrebbe poi concretizzarsi in una sviluppo del PIL dello 0,3% in più sull’orizzonte a tre anni, e con un’inflazione dello 0,1% più alta nello stesso periodo.
Tra gli altri spunti in merito, la BoE ha altresì affermato come i segnali arrivati siano di carattere misto, il che potrebbe portare a una crescita nell’ultimo quarto delll’anno un po’ più debole rispetto al terzo quarto, che si era sviluppato con un + 0,4% t/t. Passando poi all’inflazione, l’istituto ha spiegato che nonostante a novembre il dato sia stato superiore alle attese (3,1%), la tendenza dovrebbe essere comunque gradualmente al ribasso a partire già dall’anno prossimo.
Perchè la sterlina è calata, si è ripresa e potrebbe ancora rafforzarsi
La sterlina britannica è tuttavia calata nelle ore successive alla fine del meeting sulla scita del messaggio secondo sui non vi sarebbero nuove implicazioni per il sentiero dei tassi rispetto a quelle di novembre: via libera dunque a rialzi dei tassi molto graduali (circa un rialzo l’anno nel prossimo triennio), considerato che le circostanze eccezionali generate da Brexit richiedono alla BoE di perseguire l’obiettivo di inflazione con maggiore gradualità e cautela.
Ad ogni modo, la sterlina si è poi rapidamente ripresa, probabilmente sul passaggio secondo cui sono state recepite le indicazioni sul fatto che gli sviluppi recenti su Brexit siano da interpretarsi positivamente per l’impatto sull’economia.
Insomma, se nei prossimi giorni i dati non deluderanno, confermando l’attuale scenario di crescita e di inflazione, la sterlina dovrebbe rafforzarsi moderatamente, soprattutto contro dollaro (e potrebbe tenere le posizioni contro euro).
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