Al contrario della politica intrapresa dalla Banca d’Inghilterra, la Banca Centrale Europea ha alzato i tassi d’interesse nella zona euro per la seconda volta nel corso di quest’anno, portandoli da 1,25% a 1,5%. Questo incremento è stato annunciato dal Governatore della BCE Trichet e dagli altri funzionari che, nel descrivere la politica della BCE nel corso della conferenza stampa del mese scorso, hanno utilizzato l’espressione “forte sorveglianza”. Questo “codice” è tradizionalmente utilizzato per segnalare e anticipare un rialzo dei tassi. E ieri la BCE ne ha dato riprova.
“In questa fase, la BCE intende probabilmente normalizzare i tassi di interesse in modo poco invasivo – con un aumento dello 0,25% ogni trimestre, quindi abbiamo visto rialzi in aprile e luglio. Il prossimo avverrà probabilmente ad ottobre (e quindi sarà annunciato a settembre) ma questo non è affatto una certezza. La BCE continua a ribadire il fatto che le sue decisioni sui tassi vengono prese considerando l’Eurozona come un’unica entità economico-finanziaria, senza focalizzarsi sulla situazione di singoli Paesi, e che le sue scelte saranno unicamente orientate dall’andamento dell’inflazione. L’inflazione al consumo è attualmente al 2,7%, dato ben al di sopra del 2 per cento fissato dalla BCE, e potrebbe aumentare ancora quest’estate.
“Ma è sempre più evidente che un’unica misura non può andare bene per tutti i membri dell’Eurozona che forse tenteranno di ostacolare ulteriori rialzi da parte della BCE nel corso dell’anno. Ma, al momento, la BCE rimane ferma sulla sua posizione.
“Il messaggio che passa dalla conferenza di ieri è che la BCE continuerà ad aumentarli. Ovviamente questo potrebbe non avvenire, ma le attuali condizioni dell’Eurozona periferica sembrano non consentire un altro tipo di politica da parte della BCE.
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