Tutti i principali indici azionari europei hanno chiuso oggi in ribasso. Il FTSE 100 a Londra ha perso lo 0,8%, il DAX a Francoforte lo 0,3%, il CAC40 a Parigi l’1,5%, il FTSE MIB a Milano il 3,7%, l’IBEX 35 a Madrid il 2,9% e lo SMI a Zurigo lo 0,5%.
I timori legati alla crisi del debito sono oggi ulteriormente aumentati. Il Premier greco Lucas Papademos ha avvertito che Atene rischia il default a marzo, se non sarà trovato un accordo per assicurarsi gli aiuti internazionali. Intanto la situazione dell’Ungheria sta peggiorando di giorno in giorno. L’odierna asta di titoli di Stato a 12 mesi di Budapest è stata un disastro. L’importo collocato è stato nettamente inferiore all’offerta di partenza, il rendimento è balzato a circa il 10%.
Sui bancari si è scatenata una pioggia di vendite. Barclays (GB0031348658) ha perso il 2,5%, Deutsche Bank (DE0005140008) il 5,6%, Société Générale (FR0000130809) il 5,4%, UniCredit (IT0000064854) il 17,3%, BBVA (ES0113211835) il 5% e Credit Suisse (CH0012138530) il 4,4%. Gli investitori temono che dopo UniCredit anche altre grandi banche europee saranno costrette a raccogliere nuovo capitale. Luis de Guindos, il Ministro spagnolo dell’Economia, ha inoltre dichiarato al “Financial Times” che le banche del Paese dovranno accantonare fino a €50 miliardi per coprire i crediti inesigibili.
La maggior parte dei titoli del settore dell’auto ha chiuso in rialzo. BMW (DE0005190003) ha guadagnato lo 0,5%, Daimler (DE0007100000) l’1,4%, Fiat (IT0001976403) il 3,7% e Volkswagen (DE0007664005) il 2,6%. Daimler ha comunicato oggi che le sue vendite hanno raggiunto lo scorso anno un livello record. Fiat ha annunciato da parte sua di aver aumentato la partecipazione in Chrysler di un ulteriore 5% al 58,5%.
Nokia (FI0009000681) ha guadagnato il 7%. Credit Suisse ha alzato il suo rating sul titolo dell’impresa finlandese ad “Outperform”.
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