I principali indici azionari europei hanno chiuso oggi in ribasso. Il FTSE 100 a Londra ha perso lo 0,6%, il DAX a Francoforte lo 0,5%, il CAC40 a Parigi l’1%, il FTSE MIB a Milano lo 0,5% e lo SMI a Zurigo lo 0,5%. I dati sul mercato statunitense del lavoro non hanno potuto convincere gli investitori. Il tasso di disoccupazione è sceso lo scorso mese ai più bassi livelli dal maggio del 2009, il numero degli impieghi creati è stato però decisamente inferiore alle attese degli economisti. Sulle borse del Vecchio Continente hanno pesato inoltre i timori legati alla crisi del debito sovrano. I credit default swaps (CDS) sul Belgio e sull’Irlanda hanno raggiunto oggi dei nuovi massimi storici.
Tra i bancari Barclays (GB0031348658) ha perso l’1%, Deutsche Bank (DE0005140008) l’1,6%, BNP Paribas (FR0000131104) il 2,3%, Intesa Sanpaolo (IT0000072618) il 2,3% e UBS (CH0024899483) l’1,8%.
Il calo dei prezzi dei metalli ha penalizzato i minerari. Anglo American (GB00B1XZS820) ha chiuso in ribasso dello 0,9%, BHP Billiton (GB0000566504) dell’1%, Rio Tinto (GB0007188757) dello 0,2% e Xstrata (GB0031411001) dell’1%.
Lafarge (FR0000120537) ha perso il 2%. Nomura ha tagliato il suo rating sul titolo del primo produttore al mondo di cemento da “Neutral” a “Reduce”.
Volkswagen (DE0007664005) ha guadagnato il 2,4%. Le vendite del marchio Volkswagen hanno raggiunto lo scorso anno un livello record.
Porsche (DE000PAH0038) ha chiuso in rialzo del 5%. Credit Suisse ha introdotto il titolo del gruppo tedesco nella sua “Focus List”.
Philips (NL0000009538) ha guadagnato il 3,8%. J.P. Morgan ha alzato il suo rating sul titolo del conglomerato olandese da “Neutral” ad “Overweight”.
Telecom Italia (IT0003497168) ha guadagna lo 0,8%. Citigroup ha alzato il suo rating sul titolo dell’operatore telefonico da “Hold” a “Buy”.
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