I principali listini azionari europei hanno chiuso oggi in rialzo. Il FTSE 100 a Londra ha guadagnato l’1,2%, il DAX a Francoforte l’1,3%, il CAC40 a Parigi l’1,5%, lo SMI a Zurigo lo 0,2% e il FTSE MIB a Milano l’1,6%. Le borse del Vecchio Continente hanno beneficiato dell’aumento della fiducia degli investitori nella ripresa dell’economia globale. L’attività manifatturiera ha accelerato lo scorso mese in tutte le principali aree del globo. Le nuove richieste di sussidi alla disoccupazione sono inoltre calate negli USA per la quinta settimana di fila.
Tra i ciclici ABB (CH0012221716) ha guadagnato l’1,3%, Arcelor-Mittal (LU0323134006) il 3,7%, Schneider Electric (FR0000121972) l’1,2% e Siemens (DE0007236101) il 2,1%.
Nel settore minerario Anglo American (GB00B1XZS820) ha guadagnato il 2,5%, BHP Billiton (GB0000566504) l’1,8%, Rio Tinto (GB0007188757) il 2,6% e Xstrata (GB0031411001) il 4,1%. Il prezzo del rame è salito oggi a Londra ai massimi livelli degli ultimi 20 mesi, quello del nichel degli ultimi 23 mesi.
Tra i petroliferi BP (GB0007980591) ha guadagnato l’1,3%, Royal Dutch Shell (GB00B03MLX29) lo 0,8%, Eni (IT0003132476) l’1,1% e Total (FR0000120271) l’1,5%. Il prezzo del petrolio ha superato oggi a New York quota $85.
I titoli delle linee aeree hanno preso il volo. Ryanair (IE0031117611) ha guadagnato l’8,4%. La linea aerea a basso costo ha alzato le sue stime per l’esercizio fiscale terminato ieri. Air France-KLM (FR0000031122) ha chiuso in rialzo del 4,2%. La prima linea aerea europea prevede di tornare al break-even su base operativa durante il suo corrente esercizio fiscale iniziato oggi. Tra gli altri titoli del settore British Airways (GB0001290575) ha guadagnato il 2,4%, Lufthansa (DE0008232125) e easyJet (GB000164199) il 2,7%.
BMW (DE0005190003) ha guadagnato a Francoforte il 2,9%. Credit Suisse ha alzato il suo rating sul titolo del gruppo tedesco da “Underperform” ad “Outperform”.
Vodafone (GB00B16GWD56) ha perso a Londra lo 0,2%. L’organo che vigila sul settore delle telecomunicazioni del Regno Unito ha deciso che gli operatori di telefonia mobile devono ridurre le tariffe per le chiamate alle loro reti.
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