Quasi tutti i principali indici azionari europei hanno chiuso oggi in ribasso. Il FTSE 100 a Londra ha perso l’1,9%, il DAX a Francoforte il 2%, il CAC40 a Parigi l’1,9%, il FTSE MIB a Milano l’1,4% e lo SMI a Zurigo lo 0,7%. L’IBEX 35 a Madrid ha guadagnato lo 0,4%. Gli USA hanno creato lo scorso mese solamente 115.000 posti di lavoro. Gli economisti avevano atteso la creazione di 162.000 posti di lavoro. La notizia ha fatto aumentare i dubbi dei mercati finanziari sulle prospettive della prima economia mondiale. I dati pubblicati oggi in Europa hanno inoltre segnalato che la crisi si sta inasprendo. L’indice PMI Composite è calato nella zona euro ad aprile più di quanto indicato dalla stima flash. L’indice relativo al settore dei servizi è affondato rispetto a marzo da 49,2 punti a 46,9 punti.
I minerari ed i petroliferi hanno sofferto in particolar modo a causa del forte calo dei prezzi delle materie prime. Nel settore minerario Anglo American (GB00B1XZS820) ha perso il 4,3%, BHP Billiton (GB0000566504) il 3,9% e Rio Tinto (GB0007188757) il 4,4%. Nel settore petrolifero BP (GB0007980591) ha perso il 3,1%, Royal Dutch Shell (GB00B03MLX29) il 2% e Total (FR0000120271) l’1,8%. Il prezzo del petrolio è crollato a New York al di sotto di $100 al barile.
Anche il settore dell’auto è stato particolarmente colpito dalle vendite a causa della sua forte esposizione al ciclo economico. BMW (DE0005190003) ha perso il 3,8%, Daimler (DE0007100000) il 3,5%, Fiat (IT0001976403) il 3,6%, Peugeot (FR0000121501) il 4,3%, Renault (FR0000131906) il 4,8% e Volkswagen (DE0007664005) il 3,5%.
Swiss Re (CH0012332372) ha guadagnato l’1,5%. Il gigante delle riassicurazioni è tornato nel primo trimestre all’utile.
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