Credit Suisse (CH0012138530) ha comunicato oggi che nel terzo trimestre di quest’anno il suo utile netto è cresciuto del 12% a CHF 683 milioni. Gli analisti avevano previsto CHF 979 milioni. La banca svizzera indica in una nota che i risultati del terzo trimestre scontano un difficile contesto di mercato a livello globale. La divisione Investment Banking ha registrato ricavi netti di CHF 2,49 miliardi, con una contrazione del 27% rispetto al trimestre precedente, e una perdita ante imposte di CHF 190 milioni. L’utile ante imposte del Private Banking è stato pari a CHF 183 milioni, inclusi gli accantonamenti per contenziosi legali in relazione a questioni in materia fiscale negli Stati Uniti (CHF 295 milioni) e in Germania (CHF 183 milioni). Su base adjusted l’utile ante imposte del Private Banking è calato da anno ad anno del 25%. L’utile ante imposte dell’Asset Management ha ammontato a CHF 92 milioni, con un calo di CHF 43 milioni rispetto al terzo trimestre 2010. Il CEO Brady W. Dougan osserva che la crescita economica poco dinamica, il contesto di tassi bassi e la regolamentazione più restrittiva sono trend destinati a durare per un periodo prolungato. Secondo Dougan sarebbe probabile che il livello di attività dei clienti rimarrà basso e che i mercati continueranno ad evidenziare una marcata volatilità.
Credit Suisse ha annunciato delle nuove misure volte a ridurre i suoi costi e si attende ora risparmi di CHF 2 miliardi rispetto al CHF 1 miliardo previsto a luglio. Credit Suisse prevede che queste ulteriori misure di riduzione dei costi comporteranno un taglio del 3% del suo organico a livello globale pari a circa 1.500 posti di lavoro. Lo scorso luglio Credit Suisse aveva già annunciato la cancellazione di 2.000 posti di lavoro.
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