Moody’s ha tagliato il rating di alcune delle principali aziende italiane e di trenta enti locali. Si tratta di una diretta conseguenza dell’analoga misura adottata nei confronti del rating sovrano dell’Italia. L’agenzia ha declassato ENEL (IT0003128367) da “A2” a “A3”, Eni (IT0003132476) da “Aa3” a “A1”, Eni USA da “A1” a “A2”, Finmeccanica (IT0001407847) da “A3” a “Baa2”, Poste Italiane da “Aa2” a “A2”, Terna (IT0003242622) da “A2” a “A3” e Intesa Sanpaolo (IT0000072618) e UniCredit (IT0000064854) da “A2” a “Aa3”. Moody’s ha confermato il giudizio su Allianz Italy e Generali (IT0000062072) ma tagliato l’outlook da stabile a negativo.
Per quanto riguarda gli enti locali Moody’s ha declassato le province autonome di Trento e Bolzano, la Cassa del Trentino e la Lombardia da “Aaa” a “Aa3”. Il rating di questi enti locali resta al di sopra di quello nazionale.
Le regioni Basilicata, Liguria, Marche, Umbria sono state declassate da “Aa3” a “A2”, le regioni Toscana e Veneto da “Aa2” a “A2”, le province di Firenze, Milano e Torino da “Aa3” a “A2”, le città di Milano e Venezia da “Aa3” a “A2”, Siena da “Aa2” a “A2” e Finlombarda da “Aa2” a “A2”. Questi enti locali hanno lo stesso rating dell’Italia.
Le regioni Piemonte, Puglia, Sardegna e Sicilia sono state declassate da “A1” ad “A3”, l’Abbruzzo da “A2” a “Baa1”, la Calabria da “A3” a “Baa2”, la Campania da “A3” a “Baa2”, il Lazio da “A2” a “Baa2”, il Molise da “A2” a “Baa1”. Moody’s ha declassato infine la provincia di Rieti da “A1” a “A3”, le città di Civitavecchia da “A2” a “Baa1”, Firenze da “Aa3” a “A3” e Napoli da “Baa1” a “Baa3”. Il rating di questi enti locali si colloca al di sotto di quello nazionale.
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