Il presidente dell’Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, ha messo in guardia dal rischio di una disgregazione dell’unione monetaria. In un’intervista concessa al quotidiano tedesco “Süddeutschen Zeitung” Juncker ha affermato: “Siamo arrivati ad un punto decisivo. Il mondo si chiede se la zona euro ci sarà ancora tra qualche mese”. Secondo Juncker non ci sarebbe più tempo da perdere. “Dobbiamo segnalare ora chiaramente con tutti i mezzi che abbiamo a disposizione che siamo fermamente decisi a garantire la stabilità finanziaria della zona euro”. Juncker ha criticato inoltre aspramente “tutte le chiacchiere” relative ad una possibile uscita della Grecia dall’Eurozona. “Chi crede che i problemi della zona euro si risolvano escludendo o abbandonando la Grecia non ha capito le vere cause della crisi”. Per Juncker chi attacca Atene fa solo politica interna “da quattro soldi”. Juncker punta il dito direttamente verso il Governo tedesco ed i suoi membri: “Perchè la Germania si permette il lusso di fare costantemente politica interna su questioni che riguardano l’Europa? Perche la Germania tratta la zona euro come se fosse una sua filiale? Se tutti e 17 i governi facessero lo stesso, che cosa rimarrebbe di quello che ci è comune?”. Juncker ha confermato che i Paesi della zona euro si stanno preparando insieme al fondo salva-Stati EFSF e alla Banca Centrale Europea ad acquistare, se necessario, titoli degli Stati membri in difficoltà. Juncker ha indicato di non aver alcun dubbio che le misure concordate durante l’ultimo vertice verranno implementate. “Dobbiamo ancora decidere, che cosa faremo esattamente. Ciò dipenderà dagli sviluppi nei prossimi giorni e da quanto dovremo agire rapidamente”. Juncker ha spiegato a proposito che i Paesi della zona euro lavorano con la BCE senza intaccare la sua indipendenza.
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