Le principali borse europee hanno chiuso anche oggi contrastate. Il FTSE MIB a Londra ha perso lo 0,3%, lo SMI a Zurigo lo 0,6% e il DAX a Francoforte lo 0,2%. Il CAC40 a Parigi ha guadagnato lo 0,1%, il FTSE MIB a Milano l’1,5% e l’IBEX 35 a Madrid l’1,2%. Sul mercato continua ad esserci un forte nervosismo a causa della crisi del debito. Moody’s ha declassato ieri sia la Spagna che Cipro. Il rendimento del titolo decennale spagnolo ha raggiunto oggi il 7%. Si tratta della fatidica soglia che costrinse la Grecia, l’Irlanda e il Portogallo a chiedere un piano di salvataggio.
Nel finale di seduta gli indici europei hanno registrato una significativa ripresa. I dati macroeconomici pubblicati oggi negli USA hanno alimentato la speculazione su un nuovo allentamento quantitativo da parte della Fed. I sondaggi non ufficiali per le prossime elezioni vedono inoltre in Grecia in testa i partiti che appoggiano le misure di austerità. L’indice ASE ha guadagnato oggi ad Atene il 10,1%.
La maggior parte dei bancari ha chiuso in rialzo. Barclays (GB0031348658) ha guadagnato il 2,4%, Crédit Agricole (FR0000045072) l’1,2%, UniCredit (IT0000064854) il 4,8% e Banco Santander (ES0113900J37) l’1,9%.
Credit Suisse (CH0012138530) ha perso il 10,5%. La Banca centrale svizzera (SNB) ha chiesto all’istituto di credito di rafforzare il suo patrimonio entro la fine di quest’anno.
Nokia (FI0009000681) ha chiuso in ribasso del 18%. L’impresa finlandese ha annunciato il taglio di 10.000 posti di lavoro e lanciato un profit warning sul secondo trimestre.
BSkyB (GB0001411924) e BT Group (GB0030913577) hanno perso entrambi il 3,5%. Il network commerciale e l’operatore telefonico sborseranno 3 miliardi di sterline per avere i diritti televisivi della Premier League per il triennio che inizia con la stagione 2013-2014.
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