Quasi tutti i principali indici azionari europei hanno chiuso oggi in ribasso. Il FTSE 100 a Londra ha perso lo 0,6%, il DAX a Francoforte lo 0,8%, il CAC40 a Parigi lo 0,4%, l’IBEX 35 a Madrid l’1,3% e il FTSE MIB a Milano lo 0,7%. Lo SMI a Zurigo ha guadagnato lo 0,1%. Sul mercato sono aumentati i timori relativi alle prospettive dell’economia. La Cina ha abbassato per la prima volta da otto anni anni il suo obiettivo di crescita economica. L’indice PMI Composite è calato nella zona euro a febbraio più di quanto previsto dagli economisti. Intanto la situazione della Grecia resta molto incerta. Moody’s ha tagliato il rating su Atene da “Ca” a “C”. Si tratta dell’ultimo gradino di valutazione dell’agenzia statunitense. Gli investitori attendono intanto con tensione l’esito dello swap sul debito greco. Il termine per aderire all’operazione scade l’8 marzo.
Tra i bancari Barclays (GB0031348658) ha perso l’1,5%, Deutsche Bank (DE0005140008) il 2%, Crédit Agricole (FR0000045072) l’1,7%, Intesa Sanpaolo (IT0000072618) lo 0,7%, Banco Santander (ES0113900J37) il 2% e Credit Suisse (CH0012138530) l’1,3%.
Tra i minerari Anglo American (GB00B1XZS820) ha perso il 2,7%, BHP Billiton (GB0000566504) il 2,9%, Rio Tinto (GB0007188757) il 3,9% e Xstrata (GB0031411001) il 4,9%. I prezzi dei metalli hanno registrato oggi a Londra delle forti perdite.
BASF (DE0005151005) ha perso l’1,5%. Citigroup ha tagliato il suo rating sul titolo del leader mondiale della chimica da “Buy” a “Neutral”.
BP (GB0007980591) ha guadagnato l’1,6%. Il gruppo petrolifero britannico ha patteggiato con le migliaia di persone danneggiate dalla marea nera nel Golfo del Messico.
Finmeccanica (IT0001407847) ha chiuso in ribasso del 2,9%. Il gruppo industriale ha spostato la pubblicazione dei risultati del 2011 dal 14 al 27 marzo senza fornire delle motivazioni.
I farmaceutici hanno beneficiato del loro carattere difensivo. AstraZeneca (GB0009895292) ha guadagnato lo 0,8%, GlaxoSmithKline (GB0009252882) l’1%, Novartis (CH0012005267) lo 0,9%, Roche (CH0012032048) l’1,3% e Sanofi-Aventis (FR0000120578) lo 0,5%.
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