Quasi tutti i principali indici azionari europei hanno chiuso oggi in netto ribasso. Il FTSE 100 a Londra ha perso l’1,4%, il DAX a Francoforte il 2,5%, il CAC40 a Parigi l’1,6%, l’IBEX 35 a Madrid l’1,8% e il FTSE MIB a Milano l’1,7%. Lo SMI a Zurigo ha guadagnato lo 0,1%.
La situazione della Grecia resta molto incerta nonostante nella teleconferenza tra la troika e Evangelos Venizelos, il Ministro delle Finanze greco, sono stati fatti ieri dei progressi. Gli investitori non hanno voluto inoltre correre rischi in vista delle indicazioni che arriveranno più tardi dalla Fed.
Tra i bancari HSBC (GB0005405286) ha perso l’1,7%, Deutsche Bank (DE0005140008) il 2,3%, BNP Paribas (FR0000131104) l’1,9%, Intesa Sanpaolo (IT0000072618) il 3% e BBVA (ES0113211835) il 3,4%. L’FMI ha avvertito che le banche europee rischiano di perdere fino a €300 miliardi a causa dell’esposizione ai paesi in crisi per i loro elevati debiti.
Il calo dei prezzi delle materie prime ha pesato sui minerari e sui petroliferi. Nel settore minerario Anglo American (GB00B1XZS820) ha perso il 2%, BHP Billiton (GB0000566504) il 3,9%, Rio Tinto (GB0007188757) il 4,2% e Xstrata (GB0031411001) il 3,7%. Nel settore petrolifero BP (GB0007980591) ha perso il 2,5%, Royal Dutch Shell (GB00B03MLX29) il 2,1% e Total (FR0000120271) I’1,2%.
Fiat (IT0001976403) ha perso il 6,2%. Moody’s ha tagliato il rating sul debito a lungo termine del Lingotto da “Ba1” a “Ba2”.
Lufthansa (DE0008232125) ha perso il 5%. Deutsche Bank ha tagliato il suo rating sul titolo della compagnia aerea da “Hold” a “Sell”.
Inditex (ES0148396015) ha chiuso in rialzo dell’1%. La più grande catena di negozi d’abbigliamento del mondo ha aumentato nel primo semestre l’utile ed i ricavi più di quanto atteso dagli analisti.
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