La maggior parte dei principali listini azionari europei ha registrato oggi delle forti perdite. Il FTSE 100 a Londra ha perso l’1,4%, iI DAX a Francoforte l’1,8%, il CAC40 a Parigi l’1,9%, il FTSE MIB a Milano l’1,8% e lo SMI a Zurigo lo 0,5%.
Le deludenti notizie arrivate dagli USA hanno fatto scattare nel pomeriggio una pioggia di vendite sulle borse del Vecchio Continente. Gli ordini di beni durevoli sono aumentati lo scorso mese negli USA di solo lo 0,3%. Gli economisti avevano atteso in media un incremento del 2%. Le nuove richieste di sussidi alla disoccupazione sono inoltre calate la scorsa settimana meno del previsto. L’aumento dei dubbi del mercato relativi alla ripresa dell’economia hanno fatto andare a picco i ciclici ed i titoli dei produttori di materie prime.
Tra i ciclici ABB (CH0012221716) ha perso il 2,2%, Alstom (FR0010220475) il 3,1%, Schneider Electric (FR0000121972) il 3,1% e Siemens (DE0007236101) il 3,7%.
Nel settore minerario BHP Billiton (GB0000566504) ha perso il 2,4%, Rio Tinto (GB0007188757) il 2,5% e Xstrata (GB0031411001) il 4,3%. Tra i petroliferi BP (GB0007980591) ha chiuso in calo dell’1,2%, Royal Dutch Shell (GB00B03MLX29) del 2,4% e Total (FR0000120271) del 2,6%.
AstraZeneca (GB0009895292) ha perso il 4,6%. L’impresa farmaceutica ha pubblicato una trimestrale al di sotto delle attese degli analisti e fornito un debole outlook.
Nokia (FI0009000681) ha guadagnato il 9,9%. Il primo produttore al mondo di cellullari ha aumentato lo scorso trimestre il suo utile netto del 65% a €948 milioni pari a €0,26 per azione. Gli analisti avevano atteso solamente €0,15 per azione.
Hennes & Mauritz (SE0000106270) ha chiuso in rialzo dell’8,4%. La seconda catena europea d’abbigliamento ha annunciato dei dati di bilancio che hanno superato chiaramente le attese degli analisti.
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