Tutti i principali listini azionari europei hanno chiuso oggi in forte ribasso. Il FTSE 100 a Londra ha perso l’1,7%, il DAX a Francoforte l’1,8%, il CAC40 a Parigi il 2,1%, il FTSE MIB a Milano il 2,1% e lo SMI a Zurigo l’1,3%. Sulle borse del Vecchio Continente hanno pesato le notizie negative arrivate d’oltroceano. Le nuove richieste di sussidi alla disoccupazione sono salite la scorsa settimana negli USA ai loro più alti livelli da nove mesi. Il Philadelphia Fed, un indicatore del settore manifatturiero, è sceso inoltre lo scorso mese, a sorpresa, al di sotto di zero punti. Sempre più investitori temono ora che gli USA possano ricadere in una recessione. Tra i bancari Barclays (GB0031348658) ha perso l’1,7%, Deutsche Bank (DE0005140008) il 2,6% e BNP Paribas (FR0000131104) il 2,5%. Nel settore minerario Anglo American (GB00B1XZS820) ha chiuso in ribasso del 2,5%, BHP Billiton (GB0000566504) del 2,2%, Rio Tinto (GB0007188757) del 2,3% e Xstrata (GB0031411001) del 2%. I prezzi dei principali metalli di base sono scesi oggi a Londra. Tra i petroliferi BP (GB0007980591) ha chiuso in calo del 2,7%, Royal Dutch Shell (GB00B03MLX29) del 2,7% e Total (FR0000120271) del 2,4%. Il prezzo del petrolio è caduto nel pomeriggio a New York al di sotto di $74.
Holcim (CH0012214059) ha chiuso in ribasso del 6,3%. L’utile del produttore di cemento è calato lo scorso trimestre del 12% a CHF 399 milioni. Gli analisti avevano atteso un aumento a CHF 561 milioni. Sulla scia di Holcim HeidelbergCement (DE0006047004) ha perso il 3,4% e Lafarge (FR0000120537) il 2,5%.
Nel settore dei semiconduttori ARM Holdings (GB0000595859) e ASML (NL0000334365) hanno guadagnato rispettivamente l’1,9% e l’1,2%. La rivale statunitense Applied Materials (US0382221051) ha pubblicato una trimestrale migliore delle attese degli analisti.
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