I principali listini azionari europei hanno chiuso oggi in forte ribasso. Il FTSE 100 a Londra ha perso l’1,6%, il DAX a Francoforte l’1,9%, il FTSE MIB a Milano il 3,8%, il CAC40 a Parigi il 2,9% e lo SMI a Zurigo l’1,9%. I timori relativi alla crisi del debito sovrano in Europa sono oggi riaumentati. Peter Szijjarto, il portavoce del nuovo Premier ungherese Viktor Orban, ha dichiarato che la situazione dell’economia ungherese è grave. Secondo Szijjarto il precedente Governo avrebbe manipolato le statistiche e mentito sullo stato di salute dell’economia. Sulle borse del Vecchio Continente hanno inoltre pesato oggi i deludenti dati sull’occupazione negli USA.
Tra i bancari Société Générale (FR0000130809) ha perso il 7,6%. Secondo delle voci di mercato la banca francese avrebbe registrato delle forti perdite con dei prodotti derivati. Société Générale non ha voluto commentare. Tra gli altri titoli del settore Barclays (GB0031348658) ha chiuso in calo del 4,7%, Royal Bank of Scotland (GB0006764012) del 5,5%, Deutsche Bank (DE0005140008) il 2,9%, BNP Paribas (FR0000131104) il 6%, UniCredit (IT0000064854) il 5,7%, Banco Santander (ES0113900J37) il 5,8% e UBS (CH0024899483) il 4,6%.
Seduta da dimenticare anche per i minerari. BHP Billiton (GB0000566504) ha perso il 3,7%, Kazakhmys (GB00B0HZPV38) il 5%, Vedanta (GB0033277061) il 5,2% e Xstrata (GB0031411001) il 3,5%. Il prezzo del rame è sceso oggi a Londra per la quinta seduta di fila.
BP (GB0007980591) ha guadagnato lo 0,3%. I tecnici del gruppo britannico sono riusciti a posizionare un “tappo” per frenare il flusso di petrolio dalla falla che ha causato la marea nera nel Golfo del Messico. Alcuni top manager di BP hanno espresso ottimismo sul successo dell’operazione.
STMicroelectronics (NL0000226223) ha guadagnato a Milano lo 0,5%. UBS ha alzato il suo rating sul titolo del primo produttore europeo di semiconduttori da “Sell” a “Neutral”.
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