Tutti i principali indici azionari europei hanno chiuso oggi in ribasso. Il FTSE 100 a Londra ha perso l’1,4%, il DAX a Francoforte il 3,2%, il CAC40 a Parigi il 2,5%, lo SMI a Zurigo il 2,8%, il FTSE MIB a Milano il 2% e l’IBEX 35 a Madrid lo 0,8%.
Gli investitori temono una catastrofe nucleare in Giappone. La situazione nella centrale di Fukushima si è aggravata. Dopo delle nuove esplosioni il Premier Naoto Kan ha confermato una fuoriuscita radioattiva ed invitato gli abitanti nel raggio di 30km di rimanere nelle loro abitazioni.
I titoli delle imprese delle utilities impegnate nell’energia nucleare hanno sofferto perciò anche oggi in particolar modo. EdF (FR0010242511) ha perso l’1,4%, E.ON (DE0007614406) il 2,8% e RWE (DE0007037129) il 3,6%.
Areva (FR0004275832), il primo produttore al mondo di reattori nucleari, ha perso un ulteriore 8,6%.
Il calo dei prezzi delle materie prime ha pesato sui minerari e sui petroliferi. Nel settore minerario Anglo American (GB00B1XZS820) ha chiuso in ribasso dell’1,9%, BHP Billiton (GB0000566504) dell’1,7% e Rio Tinto (GB0007188757) dell’1%. Nel settore petrolifero BP (GB0007980591) ha perso l’1,8%, Royal Dutch Shell (GB00B03MLX29) lo 0,7% e Total (FR0000120271) il 2,3%.
Intesa Sanpaolo (IT0000072618) ha perso il 4,4%. L’utile della banca italiana è calata lo scorso anno del 3,6%.
I titoli delle imprese tedesche impegnate nell’energia solare sono esplosi. SMA Solar (DE000A0DJ6J9) ha guadagnato il 10,6%, SolarWorld (DE0005108401) il 23,4% e Q-Cells (DE0005558662) il 16,7%. Dopo i fatti di Fukushima la Germania ha deciso di spegnere le sue vecchie centrali nucleari. Gli investitori si attendono ora che Berlino si concentrerà in futuro maggiormente sulle energie rinnovabili.
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