I principali listini azionari europei hanno chiuso oggi in netto rialzo. Il FTSE 100 a Londra ha guadagnato l’1,4%, il DAX a Francoforte l’1,6%, il CAC40 a Parigi l’1,8%, il FTSE MIB a Milano l’1,3% e lo SMI a Zurigo l’1,2%. Le borse del Vecchio Continente hanno beneficiato delle notizie positive arrivate d’oltreoceano. I prezzi alla produzione sono aumentati lo scorso mese negli USA per la prima volta da marzo. La produzione industriale è cresciuta inoltre più di quanto atteso dagli economisti. I bancari hanno registrato una ripresa. Barclays (GB0031348658) ha guadagnato il 2,8%, Commerzbank (DE0008032004) il 2,5%, Crédit Agricole (FR0000045072) il 3,1%, Intesa Sanpaolo (IT0000072618) l’1,7% e Credit Suisse (CH0012138530) il 2,8%.
Tra i minerari Antofagasta (GB0000456144) ha guadagnato il 4,4%, Eurasian Natural Resources (GB00B29BCK10) il 4%, Kazakhmys (GB00B0HZPV38) il 3,7%, Rio Tinto (GB0007188757) il 3% e Xstrata (GB0031411001) il 4,5%. Il prezzo del rame è salito oggi a Londra per il secondo giorno di fila. BHP Billiton (GB0000566504) ha chiuso in calo del 2,4%. Il primo gruppo minerario al mondo ha fatto un’offerta di circa $39 miliardi per Potash (CA73755L1076).
Tra i petroliferi Royal Dutch Shell (GB00B03MLX29) ha guadagnato l’1,9% e Total (FR0000120271) l’1,4%. Il prezzo del petrolio è risalito nel pomeriggio a New York al di sopra di $76 al barile.
Carlsberg (DK0010181759) ha guadagnato il 2,1%. Il produttore di birra ha aumentato lo scorso trimestre l’utile più di quanto atteso dagli analisti ed alzato le sue stime per l’intero esercizio.
Wienerberger (AT0000831706) ha chiuso in rialzo del 9,3%. Il primo produttore al mondo di laterizi ha aumentato nel secondo trimestre il suo Ebitda a €100,9 milioni. Gli analisti avevano atteso €91,6 milioni.
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