Quasi tutti i principali indici azionari europei hanno chiuso oggi in rialzo. Il FTSE 100 a Londra ha guadagnato lo 0,8%, il DAX a Francoforte lo 0,5%, il CAC40 a Parigi lo 0,8%, il FTSE MIB a Milano lo 0,7% e l’IBEX 35 a Madrid lo 0,6%. Lo SMI a Zurigo ha perso lo 0,1%.
Le borse del Vecchio Continente hanno beneficiato soprattutto del rally dei titoli dei produttori di materie prime. Nel settore minerario Anglo American (GB00B1XZS820) ha guadagnato il 3,9%, BHP Billiton (GB0000566504) il 2,7%, Rio Tinto (GB0007188757) il 3,2% e Xstrata (GB0031411001) il 2,8%. Il prezzo dell’oro si avvicina sempre più a quota $1.500, quello dell’argento ha superato per la prima volta dal 1980 quota $40 all’oncia. Nel settore petrolifero BP (GB0007980591) ha guadagnato lo 0,8%, Eni (IT0003132476) l’1,1%, Royal Dutch Shell (GB00B03MLX29) l’1,5% e Total (FR0000120271) lo 0,7%. Il prezzo del petrolio ha superato oggi anche quota $111 al barile.
La maggior parte dei bancari ha registrato anche oggi una performance positiva. Royal Bank of Scotland (GB0006764012) ha chiuso in rialzo dell’1,2%, Deutsche Bank (DE0005140008) dell’1%, Société Générale (FR0000130809) dell’1,8% e Banco Santander (ES0113900J37) dell’1,2%.
Mediobanca (IT0000062957) ha guadagnato l’1,6%. In un’intervista a “La Repubblica” Dieter Rampl, il Presidente di UniCredit (IT0000064854), ha ipotizzato una revisione del patto di sindacato di Mediobanca.
TNT (NL0000009066) ha perso il 12,6%. Il gruppo olandese ha tagliato le stime sui suoi utili pe l’intero esercizio.
Vallourec (FR0000120354) ha guadagnato il 4,7%. Credit Suisse ha promosso il titolo del primo produttore al mondo di tubi d’acciaio da “Neutral” a “Outperform”.
ICAP (GB0033872168) ha perso il 3,9%. Credit Suisse ha tagliato il suo rating sul titolo del leader mondiale dei servizi di brokeraggio per le banche d’affari da “Neutral” ad “Underperform”.
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