I principali listini azionari europei hanno hanno registrato oggi delle notevoli perdite. Il FTSE 100 a Londra ha perso il 2,6%, il DAX a Francoforte il 2,7%, il CAC40 a Parigi il 3,8%, il FTSE MIB a Milano il 3,3% e lo SMI a Zurigo il 2%. La crisi del debito sovrano si è oggi drammaticamente inasprita. Standard & Poor’s ha tagliato il rating sovrano di lungo termine del Portogallo e della Grecia. In precedenza il Ministro delle Finanze George Papaconstantinou aveva avvertito che il suo paese ha bisogno degli aiuti dell’UE e del Fondo Monetario Internazionale entro il 19 maggio perchè non è in grado di finanziarsi sul mercato. L’indice ASE Composite ha perso ad Atene il 6%, il PSI 20 a Lisbona il 5,4%.
I titoli del settore finanziario sono andati a picco. Tra i bancari Barclays (GB0031348658) ha perso il 3,7%, Royal Bank of Scotland (GB0006764012) il 3,5%, Deutsche Bank (DE0005140008) il 5%, BNP Paribas (FR0000131104) il 7%, Crédit Agricole (FR0000045072) il 6,4%, Intesa Sanpaolo (IT0000072618) il 5,7%, Banco Santander (ES0113900J37) il 5,% e UBS (CH0024899483) il 4%. Tra gli assicurativi Aegon (NL0000301760) ha perso l’1,9%, Aviva (GB0002162385) il 4,5%, AXA (FR0000120628) il 6,3%, Munich Re (DE0008430026) il 4,5% e Swiss Re (CH0012332372) il 3,3%.
Seduta da dimenticare anche per i minerari. Anglo American (GB00B1XZS820) ha perso il 4,7%, BHP Billiton (GB0000566504) il 4,2%, Rio Tinto (GB0007188757) il 5,2% e Xstrata (GB0031411001) il 4,7%. L’apprezzamento del dollaro rispetto all’euro ha fatto andare oggi a picco i prezzi dei metalli di base.
Tra i pochi titoli che hanno potuto chiudere in rialzo c’è stato Royal Dutch Shell (GB00B03MLX29). J.P. Morgan ha alzato oggi il suo rating sul colosso del petrolio da “Underweight” a “Neutral”.
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