La maggior parte dei principali indici azionari europei ha chiuso oggi in ribasso. Il FTSE 100 a Londra ha perso lo 0,2%, il CAC40 a Parigi lo 0,6%, l’IBEX 35 a Madrid lo 0,5% e il FTSE MIB a Milano l’1,8%. Il DAX a Francoforte ha guadagnato lo 0,1% e lo SMI a Zurigo lo 0,5%. Le aste dei titoli di stato italiani hanno registrato oggi un deludente andamento, in particolare il rendimento del BTP decennale è balzato al di sopra del 6% ovvero ai massimi dall’introduzione dell’euro. La notizia ha fatto riaumentare i timori del mercato relativi alla situazione dell’Italia. Fitch ha inoltre avvertito che l’haircut del 50% previsto sui pagamenti dei titoli di stato della Grecia rappresenterebbe un default e lascerebbe il rating di Atene nella categoria “B” oppure lo farebbe scendere in base alla partecipazione dei creditori privati. Sui bancari sono scattate di conseguenza delle prese di beneficio. Barclays (GB0031348658) ha perso il 4,2%, Commerzbank (DE0008032004) il 4,3%, UniCredit (IT0000064854) il 4,4%, Banco Santander (ES0113900J37) lo 0,2% e Credit Suisse (CH0012138530) l’1,3%.
Il calo del prezzo del petrolio ha penalizzato i petroliferi. Eni (IT0003132476) ha perso l’1,8%, Royal Dutch Shell (GB00B03MLX29) il 2% e Total (FR0000120271) I’1,9%.
Fiat (IT0001976403) ha perso il 5%. L’indebitamento industriale del gruppo torinese è cresciuto lo scorso trimestre più delle attese del mercato. Fiat ha annunciato inoltre che il suo Consiglio di Amministrazione ha deliberato di proporre agli azionisti la conversione delle azioni privilegiate e di risparmio in azioni ordinarie.
Peugeot (FR0000121501) ha perso l’1,6%. Royal Bank of Scotland ha tagliato il suo rating sul titolo da “Buy” a “Hold”.
Renault (FR0000131906) ha guadagnato il 4,5%. Il gruppo francese ha aumentato lo scorso trimestre i suoi ricavi più di quanto atteso dagli analisti.
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