Dopo quattro sedute negative di fila i principali listini azionari europei hanno chiuso oggi in rialzo. Il FTSE 100 a Londra ha guadagnato lo 0,3%, iI DAX a Francoforte lo 0,7%, il CAC40 a Parigi lo 0,7%, il FTSE MIB a Milano lo 0,2% e lo SMI a Zurigo lo 0,5%. La fiducia dei consumatori è salita a dicembre negli USA ai suoi più alti livelli degli ultimi seidici mesi. La notizia ha messo in ombra i timori legati alla stretta creditizia in Cina e fatto tornare gli acquisti sulle borse del Vecchio Continente.
Siemens (DE0007236101) ha guadagnato il 5,1%. Il gruppo tedesco ha aumentato lo scorso trimestre a sorpresa il suo utile operativo.
Molto bene anche Novartis (CH0012005267): +2,1% a CHF 56,85. L’impresa svizzera ha comunicato questa mattina che il suo utile è aumentato lo scorso trimestre del 52%. Novartis ha inoltre annunciato un cambio del suo CEO.
Novo-Nordisk (DK0060102614) ha guadagnato il 3,5%. La FDA statunitense ha approvato il farmaco Victoza dell’impresa danese per il trattamento del diabete di tipo 2. Tra gli altri titoli del settore farmaceutico AstraZeneca (GB0009895292) ha chiuso in rialzo dell’1,5%, GlaxoSmithKline (GB0009252882) dell’1,5%, Roche (CH0012032048) dell’1,2% e Sanofi-Aventis (FR0000120578) dell’1,4%.
Peugeot (FR0000121501) ha guadagnato a Parigi il 2,1%. Secondo delle voci di stampa le trattative tra l’impresa francese e Mitsubishi Motors (JP3899800001) si troverebbero in una fase di stallo e potrebbero anche fallire.
Munich Re (DE0008430026) ha guadagnato l’1,2%. Il leggendario finanziere Warren Buffett ha aumentato la sua partecipazione nel gigante delle riassicurazioni al di sopra del 3%.
La debolezza dei prezzi dei metalli ha penalizzato i minerari. BHP Billiton (GB0000566504) ha perso l’1%, Rio Tinto (GB0007188757) l’1,1% e Xstrata (GB0031411001) l’1,7%.
La maggior parte dei bancari ha chiuso in ribasso. Lloyds Banking Group (GB0008706128) ha perso il 2,3%, Royal Bank of Scotland (GB0006764012) l’1,6%, Deutsche Bank (DE0005140008) l’1,1%, Crédit Agricole (FR0000045072) l’1%, UniCredit (IT0000064854) il 2,2% e UBS (CH0024899483) l’1,7%.
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