I principali indici azionari europei hanno chiuso oggi in ribasso. Il FTSE 100 a Londra ha perso l’1,4%, il DAX a Francoforte lo 0,9%, il CAC40 a Parigi lo 0,9%, l’IBEX 35 a Madrid lo 0,6%, il FTSE MIB a Milano lo 0,5% e lo SMI a Zurigo lo 0,2%. Dopo i guadagni delle scorse sedute sono scattate oggi delle prese di beneficio. Molti investitori non hanno voluto correre rischi in vista del voto del parlamento tedesco sull’approvazione del nuovo fondo salva-stati. Si tratta di una tappa fondamentale per i futuri sviluppi della crisi del debito in Europa. Non ci sono dubbi che il Bundestag autorizzerà domani lo stanziamento e le competenze dell’EFSF, il voto potrebbe però segnalare che la maggioranza della cancelliera Angela Merkel scricchiola. Un possibile indebolimento del Governo tedesco sarebbe un fattore molto negativo in questa difficile fase della crisi.
Tra i bancari Barclays (GB0031348658) ha perso l’1,2%, Deutsche Bank (DE0005140008) il 2,8%, Société Générale (FR0000130809) il 3,8%, Banco Santander (ES0113900J37) l’1,5% e UBS (CH0024899483) il 2,2%. Secondo il “Financial Times” alcuni paesi europei vorrebbero che gli investitori privati diano un contributo maggiore al piano di salvataggio della Grecia accollandosi delle perdite più sostenute sui loro bond in portafoglio.
Man Group (GB00B16BRD58) è crollato del 24,9%. Il primo fornitore al mondo di hedge funds ha avvertito che gli assets gestiti sono calati finora, nel secondo trimestre che si concluderà il prossimo 30 settembre, dell’8,5% a $65 miliardi.
Il calo dei prezzi dei metalli di base ha pesato sui minerari. Anglo American (GB00B1XZS820) ha perso il 3,5%, BHP Billiton (GB0000566504) il 4,1%, Rio Tinto (GB0007188757) il 4,4% e Xstrata (GB0031411001) il 2,6%.
BG Group (GB0008762899) ha guadagnato il 3,4%. Goldman Sachs ha introdotto il titolo del gruppo petrolifero nella sua “Conviction Buy List”.
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