I principali indici azionari europei hanno registrato oggi delle notevoli perdite. Il FTSE 100 a Londra ha perso il 2,1%, il DAX a Francoforte il 2,1%, il CAC40 a Parigi il 2,4%, lo SMI a Zurigo il 2,4%, il FTSE MIB a Milano il 2,9% e l’IBEX 35 a Madrid il 2%. Sulle borse del Vecchio Continente hanno pesato i timori legati alla crisi del debito sovrano. Le voci relative ad un possibile default della Grecia stanno diventando sempre più insistenti. S&P ha inoltre tagliato il suo outlook sugli USA da stabile a negativo. I titoli del settore finanziario sono andati a picco. Tra i bancari Barclays (GB0031348658) ha perso il 3,6%, Commerzbank (DE0008032004) il 5,1%, Crédit Agricole (FR0000045072) il 4,9%, Intesa Sanpaolo (IT0000072618) il 4,2%, Banco Santander (ES0113900J37) il 2,6%, UBS (CH0024899483) il 2,5%. Tra gli assicurativi Allianz (DE0008404005) ha chiuso in ribasso del 4,8%, Aviva (GB0002162385) del 4,6%, AXA (FR0000120628) del 5,8% e Swiss Re (CH0012332372) del 3,5%.
Philips (NL0000009538) ha perso lo 0,9%. Il conglomerato olandese ha annunciato una trimestrale peggiore delle attese degli analisti e annunciato che scorporerà la sua divisione dei televisori.
Synthes (US87162M4096) ha guadagnato il 5,6%. L’impresa elvetico-statunitense ha confermato di sta negoziando con Johnson & Johnson (US4781601046) su una possibile combinazione delle loro attività. Secondo quanto ha scritto durante il fine settimana il “Wall Street Journal” Johnson & Johnson sarebbe pronto a mettere sul piatto $20 miliardi per Synthes.
ThyssenKrupp (DE0007500001) ha perso il 3,9%. Goldman Sachs ha tagliato il suo rating sul titolo del gruppo industriale tedesco da “Buy” a “Neutral”.
Infineon (DE0006231004) ha guadagnato l’1,6%. Il produttore di semiconduttori ha annunciato che i risultati del secondo trimestre fiscale terminato lo scorso 31 marzo hanno superato le previsioni.
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